BUSTO ARSIZIO I lavori allo stadio sono quasi finiti per la parte di Busto. Ma ora c’è la matassa sempre più ingarbugliata: le aree di Castellanza.
Per creare le aree di prefiltraggio nella zona dei popolari, serve infatti un’autorizzazione del comune di Castellanza, proprietario delle superfici. Ma il nullaosta non arriva. Afferma l’assessore Vittorio Caldiroli: «Non possiamo autorizzare la manomissione del suolo pubblico. Per dare il via a quei lavori, bisogna attendere che i due sindaci firmino le delibere delle giunte».
Delibere che formalizzeranno l’ormai famosa permuta di terreni tra i due comuni. Ma la firma dei sindaci sulle delibere non può arrivare (nella migliore delle ipotesi) prima del prossimo mese di settembre. Ergo, il campionato (al via il 22 agosto) inizierebbe con lo Speroni ufficialmente non a norma. «A meno che i due sindaci Farioli e Farisoglio non firmino un’intesa, vista la finalità pubblica dei lavori» aggiunge Caldiroli. L’accordo tra i due primi cittadini permetterebbe di bypassare l’iter formale e accelerare i tempi. «Un privato cittadino ci ha messo un giorno ad autorizzare i lavori sul proprio terreno» replica Reguzzoni: «Mi auguro che i tifosi della Pro Patria (tra i quali ci sono anch’io) facciano sentire la loro voce. Mi chiedo anche dove siano in questa vicenda i politici di Busto».
Francesco Inguscio
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m.lualdi
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