Bruxelles, 6 giu. (TMNews) – L’Unione europea cerca di correre ai ripari e ha anticipato a domani il summit straordinario dei ministri dell’agricoltura per far fronte all’emergenza dell’epidemia da batterio Escherichia coli che ha già fatto almeno 22 morti. In Germania, intanto, sono in corsa i test sui ‘germogli di soia’, ormai incriminati come possibile causa scatenante della malattia.
E’ stato deciso che i ministri europei dell’Agricoltura e della Sicurezza alimentare si riuniscano domani alle 14 a Lussemburgo”, ha dichiarato all’Afp un portavoce della rappresentanza ungherese presso l’Ue, Marton Hajdu. “Sono stati convocati anche i commissari europei all’Agricoltura, Dacian Ciolos, e alla Sanità, John Dalli”, ha precisato Hajdu.
Esamineranno la situazione dal punto di vista del mercato (delle verdure), ma anche della sicurezza alimentare”, ha sottolineato. La data del 17 giugno era stata indicata in un primo tempo per questa riunione straordinaria che è stata così anticipata.
Sono intanto attesi per oggi in Germania i risultati definitivi delle analisi di laboratorio sui germogli di soia, con tutta probabilità la causa dell’epidemia provocata da una variante del batterio Ehec e costata la vita finora a 22 persone. Il batterio killer sarà anche al centro dei lavori che si terranno oggi a Lussemburgo fra i ministri della Sanità dei 27 paesi dell’Unione europea.
Il ministro della Sanità tedesco, Daniel Bahr, ha messo in guardia però da conclusioni affrettate: “Abbiamo degli indizi chiari che un’azienda di Uelzen (nord) sia la fonte dell’infezione, ma dobbiamo attendere la conferma dei test di laboratorio”, ha detto il ministro ieri sera alla tv Ard. Per il momento resta valido il consiglio ai consumatori di evitare ortaggi crudi, come pomodori, cetrioli, insalate e naturalmente germogli.
La certezza assoluta sull’origine dell’epidemia verrà data oggi, ha assicurato il ministro dell’Agricoltura della Bassa Sassonia, Gert Lindemann.
Finora le vittime del batterio sono 21 in Germania e una in Svezia. Sono stati diagnosticati 1526 casi di infezione, mentre 627 persone soffrono di sindrome emolitico-uremica (Seu), una pericolosa complicanza che si osserva soprattutto negli anziani e nei bambini. Decine di persone sono ancora in pericolo di vita.
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