Mosca, 7 ago. (Ap) – I moscoviti si sono nuovamente svegliati questa mattina sotto una spessa coltre di fumo che rende l’aria irrespirabile dovuta ai gravi incendi che ancora bruciano nel Paese. Chi ha potuto, ha tentato di lasciare la città, prendendo d’assalto gli aeroporti che però funzionavano a singhiozzo. A seguito della visibilità ridotta a qualche centinaia di metri, una decina di voli per gli aeroporti moscoviti di Domodedovo e Vnukovo sono stati dirottati verso altri scali. Una quarantina di altri voli per Domodedovo sono stati ritardati in attesa di un miglioramento della visibilità, secondo l’agenzia Ria Novosti.
La maggior parte della popolazione di Mosca esce di casa con indosso le mascherine chirurgiche. “Non ne posso più”, dichiara Anna Kozyreva, una moscovita di 25 anni. “I miei genitori hanno lasciato la città. Tutto quello che voglio è respirare normalmente, ma il mio lavoro non mi permette di andarmene”. Mosca è immersa in questa coltre da due giorni a causa dei venti da sud est che portano il fumo degli incendi. La situazione dovrebbe durare ancora alcuni giorni, secondo i meteorologi russi. La capitale è costretta a misurarsi con un picco di inquinamento senza precedenti: la concentrazione di monossido di carbonio è attualmente sei volte superiore ai limiti consentiti, il peggior livello mai registrato nella città, secondo il comune.
Circa 600 incendi bruciavano ancora questa mattina in Russia, principalmente nell’ovest del Paese, la regione più colpita. Almeno 52 persone sono morte e circa 2.000 case sono state distrutte dalle fiamme. A fronte delle proporzioni del disastro, il vice ministro per le Situazioni di emergenza, Alexander Tchuprian, ha annunciato che i pompieri da oggi contavano di lottare contro i roghi delle torbiere nella regione di Mosca “24 ore su 24”. Circa 7.000 militari sono mobilitati nell’opera di spegnimento accanto alle decine di migliaia di vigili del fuoco. E i guai riguardano anche le basi militari: “La situazione resta difficile nel distretto di Kolomna, nei pressi di Mosca, dove si trova un centro d’allerta contro gli attacchi missilistici”, ha riferito una fonte delle forze strategiche, Alexei Zolotukhin citato dalla Itar-Tass.
Gli incendi dei boschi e delle torbiere sono dovuti alla eccezionale ondata di caldo, la peggiore nel Paese da 130 anni: il termometro segna di media 38 gradi e la colonnina del mercurio non dovrebbe scendere fino alla settimana prossima. In questo periodo dell’anno, la temperatura media nella capitale russa è di circa 23 gradi. Le autorità sanitarie hanno invitato gli abitanti di Mosca a indossare la mascherina per uscire di casa e hanno consigliato a chi resta in casa di stendere dei panni bagnati per attirare la polvere e rinfrescare l’aria. Centinaia di persone hanno chiesto soccorso a causa di problemi respiratori.
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