Taranto, 23 feb. (TMNews) – L’ultima svolta, nel giallo di Avetrana, si è consumata alle due della scorsa notte, quando i carabinieri hanno bussato a casa di Carmine Misseri e Cosimo Cosma per arrestarli. I due sono il fratello e il nipote del cuore di Michele Misseri, lo zio di Sarah Scazzi, la ragazzina uccisa ad Avetrana lo scorso 26 agosto; uomini ruvidi ed agricoltori come lui. Sono accusati di soppressione in concorso di cadavere.
In sostanza, secondo il gip Martino Rosati, avrebbero aiutato zio Michele a far sparire il corpo senza vita di Sarah Scazzi – uccisa secondo l’accusa da Sabrina, figlia di Michele – nascondendolo nel pozzo di contrada Mosca, nelle campagne tra Avetrana e Nardò, con l’intenzione di farlo definitivamente sparire nell’acqua che colmava lo stesso pozzo. Un delitto a cui avrebbe dunque partecipato larga parte della famiglia e proprio lascia supporre che gli inquirenti abbiano in serbo altri colpi di scena.
Il gip Martino Rosati ha disposto la misura cautelare in carcere per esigenze probatorie e la misura ha una durata di 30 giorni. Tecnicamente tra un mese potrebbe anche essere prorogata, oppure i due arrestati potrebbero far ritorno nelle loro abitazioni per poi essere processati insieme a Michele e Sabrina Misseri, quando il processo si aprirà davanti la Corte d’assise di Taranto.
Carmine Misseri e Cosma, detto Mimino, sono stati incastrati dalle intercettazioni ambientali e telefoniche captate dagli inquirenti nelle loro auto ed abitazioni. Da mesi erano impegnati in una frenetica opera di depistaggio ed organizzazione delle versioni da dare durante gli interrogatori. In una delle intercettazioni ambientali Mimino dice a zio Carmine “Non ti preoccupare, tanto il copione lo conosco a memoria. So quello che devo dire”.
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FMC
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