Taranto, 9 giu. (TMNews) – Cinque tracce biologiche sarebbero state rilevate dai carabinieri del Ris di Roma su uno dei due compressori sequestrati nel garage di casa Misseri ad Avetrana nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Sarah Scazzi, la quindicenne uccisa il 26 agosto scorso. A disporre gli esami era stata la Procura della Repubblica di Taranto dopo che Michele Misseri, in una lettera inviata dal carcere al suo legale, spiegava che dopo aver strangolato la nipote, Sarah era caduta senza vita battendo la testa sul compressore presente nel garage.
Gli accertamenti tecnici del Ris sono concentrati in particolare su due resti di peli (o capelli) e tre impronte ritrovate sull’attrezzo. Stando a quanto si apprende, non sarebbero ancora state avviate le comparazioni delle tracce biologiche con i Dna di Sabrina Misseri e Cosima Serrano, madre e figlia, rispettivamente cugina e zia della vittima, detenute per concorso in omicidio e soppressione di cadavere; di Michele Misseri, zio di Sarah scarcerato lunedì scorso; di Cosimo Cosma e Carmine Misseri, nipote e fratello di Michele, indagati per concorso in soppressione di cadavere, e di Ivano Russo, l’unico non indagato, amico conteso tra le due cugine. Gli esami proseguiranno domani. Oggi intanto in Procura a Taranto, tre persone, vicini di casa dei Misseri, sono state ascoltate dagli inquirenti che indagano sull’omicidio di Sarah.
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