Libia/ Maroni: Ecco perché c’è rischio 200-300 mila arrivi

Bruxelles, 24 feb. (TMNews) – Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha spiegato oggi a Bruxelles, durante la conferenza stampa alla fine del Consiglio Affari interni dell’Ue, perchè si debba prendere in seria considerazione il rischio che una “catastrofe umanitaria” in Libia provochi un esodo massiccio di migranti e profughi verso l’Europa, con un impatto che sarebbe assorbito tutto dall’Italia e dagli altri paesi mediterranei, che per questo hanno bisogno della solidarietà degli altri Stati membri.

La Libia oggi, ha detto il ministro, “è divisa in due, con un emirato islamico proclamato in Cirenaica, dove l’esercito ha perso il controllo. Da quelle parti può succedere di tutto. L’attuazione dell’accordo fra Italia e Libia (per impedire la partenza dei migranti illegali, ndr) era garantita dall’esercito libico e coordinata – ha ricordato Maroni – dal mio collega, il ministro degli Interni Al Obeidi di cui si sono perse le tracce: Gheddafi aveva detto che era morto, poi lui ha detto che è vivo, ora forse è in mano ai ribelli. Per comprendere l’imprevedibilità di quanto è successo – ha osservato -, basti pensare che proprio Al Obeidi, alla conferenza Euromed dell’8 febbraio a Napoli, mi aveva detto che la situazione in Libia era sotto controllo”.

Secondo Maroni “i controlli sulle coste libiche sono stati azzerati. Perché allora – si è chiesto – non parte nessuno? perché la situazione per ora non permette alle organizzazioni criminali di mettere in moto i loro meccanismi, penetrando in quelle aree. Ma non appena la situazione si sarà calmata entreranno”, e allora cominceranno le partenze.

Quanto al numero dei possibili migranti illegali o profughi, il ministro ha spiegato che, “mentre altri colleghi tendono a sottovalutare, io e altri tendiamo a enfatizzare la dimensione del rischio. C’è qualcuno – ha chiesto ancora – che può escludere che ciò che sta avvenendo in Libia possa determinare la fuga di 200-300 mila persone? Frontex ha stimato che il numero degli stranieri in Libia è di 500 mila-1,5 milioni, ma la Lega araba ha detto che potrebbero essere 2,3 milioni, e ha stimato che il 10% di questi sia pronto a partire. Si è detto che andrebbero in Egitto o in Tunisia e Algeria; può anche essere, ma non possiamo escludere – ha detto Maroni – che saltino sulle navi e vengano anche in Europa. E io devo essere pronto ad accoglierli”. Per questo, ha annunciato, “stiamo strutturando delle aree per l’emergenza (per i centri di accoglienza e i Cie, ndr) con capacità da cinque zeri”.

“Reputo – ha concluso il ministro – che non ci sia nessuna esagerazione nel dire che c’è il rischio di una catastrofe umanitaria , e ci sono tutti i segnali che confermano che questo rischio esiste”.

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