VERGIATE «Noi continuiamo a credere che sia una “rapina” legalizzata. Il Comune ha bisogno di soldi e ha trovato lo stratagemma dell’autovelox sulla superstrada Vergiate-Besozzo con il limite di velocità di sessanta chilometri all’ora. Chiederemo i dati delle multe scattate finora». Dopo gli automobilisti, anche l’opposizione si scaglia contro il nuovo rilevatore di velocità sulla Vergiate-Besozzo, collocato a Corgeno.
L’affondo arriva da Daniele Parrino, consigliere comunale di Uniti per Vergiate: «E’ giusto che i cittadini
siano messi al corrente del denaro che entra nelle casse del Comune, senza dover aspettare la prossima seduta di Consiglio e le possibili variazioni di bilancio facilitate dal nuovo denaro sonante». Sarà una richiesta ufficiale e lecita, nel nome della trasparenza, quella del gruppo di opposizione. «Ben venga», replica secco il vicesindaco e assessore alla Sicurezza e Polizia locale Franco De Tomasi, «ma dovrà essere una richiesta motivata. Solo a quel punto daremo i dati, non c’è alcun problema».
L’opposizione crede invece che qualche problema ci sia, visto che a quasi due mesi dall’entrata in funzione dell’autovelox sulla SS 629, non c’è ancora verso di conoscere quante sanzioni siano state commissionate. E quanti soldi potrebbe intascare Vergiate. Pare che le multe siano una valanga. «Devono ancora essere inviati i verbali di notifica», informa De Tomasi, «il comando della polizia locale sta ancora scaricando dati e foto e ritracciando i proprietari dei veicoli a partire dalla targa». Ma il sindaco Alessandro Maffioli dice che se i primi dati saranno confermati, l’ente locale potrebbe raggiungere l’obiettivo di 600 mila euro entro la fine dell’anno. «A pensare male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca» incalza Parrino parafrasando la nota affermazione andreottiana. «Ci tengono all’oscuro sul numero delle multe e sui soldi che potrebbe intascare il Comune perché la cosa è impopolare». Di rimando De Tomasi: «Sarà il bilancio a dire quanti soldi avremo in più a disposizione».
Ma il gruppo all’opposizione continua a pensare che quel 60km/h sia la «chiara dimostrazione di voler fare cassa». Perché l’autovelox è stato messo proprio in quel punto? Il sindaco ricorda la prossimità dell’incrocio semaforico. «Mente sapendo di mentire», gli fa eco Parrino, «è un attimo superare i 60km/h senza voler andare veloce o creare pericolo. Persino esponenti della stessa maggioranza di centrodestra ci hanno detto che siamo stati fin troppo buoni sull’argomento». Ma è l’assessore stavolta a non starci: «Basta un attimo anche per una tragica fatalità. E se qualcuno in maggioranza non fosse d’accordo con l’autovelox, lo dica a me o al sindaco, noi siamo in primi interlocutori, non l’opposizione». Aggiunge inoltre il vicesindaco: «Nonostante le polemiche, non diminuiscono le richieste di cittadini di avere l’autovelox anche altrove, in via Di Vittorio, via Lombardia, persino in strade secondarie». E proprio qui cascherebbe l’asino, secondo Uniti per Vergiate: «E’ su quelle strade che ci sono stati un maggior numero di incidenti, molti purtroppo mortali».
b.melazzini
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