Bruxelles, 13 mag. (TMNews) – La Nato ha inferto colpi decisivi alle forze fedeli al colonnello Muammr Gheddafi negli ultimi tre giorni, ma non ha compiuto nessun raid missilistico su Misurata, sotto assedio da ormai due mesi. “Ciò che importa alla Nato è che gli attacchi contro i civili finiscano”, ha dichiarato alla stampa un portavoce dell’Alleanza, il colonnello britannico Mike Bracken, dal quartiere generale di Napoli. L’ufficiale ha ribadito che la Nato non è in grado di confermare se i ribelli libici abbaino davvero preso il controllo dell’aeroporto di Misurata, non avendo “truppe di terra” sul campo.
Bracken ha sottolineato che le “navi stanno fornendo aiuti umanitari, evacuano profughi o si dedicano ad attività commerciali, entrano ed escono dal porto” senza ostacoli. “Più di 20 imbarcazioni hanno potuto entrare liberamente nel porto di Misurata nelle ultime 72 ore”, ha spiegato l’ufficiale britannico. “La situazione sul campo progredisce, con cambiamenti significativi intervenuti nelle ultime 72 ore”, ha aggiunto, negando una condizione di stallo.
L’ufficiale ha garantito che i “raid” aerei della Nato “a Tripoli, attorno a Sirte e alla città portuale di Misurata hanno avuto un impatto significativo, con conseguenze sui posti di comando dell’esercito del regime di Gheddafi, i suoi approvvigionamenti di munizioni e armamenti e la sua capacità di lanciare attacchi”.
Il tenente colonnello ha citato fra gli obiettivi presi in considerazione dall’Alleanza anche “cinque radar, 11 rampe di lancio di missili terra-aria, tre lancia-razzi di tipo BM21, due veicoli d’artiglieria e numerosi depositi di munizioni, oltre a vari posti di comando e di controllo in tutto il paese”.
(fonte afp)
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