Pretoria, 26 giu. (TMNews) – Il leader libico Muammar Gheddafi non intende lasciare il potere, ma ha accettato di non partecipare ai negoziati per mettere fine al conflitto in corso da quattro mesi in Libia. L’esclusione del colonnello dalle trattative è stata annunciata oggi dai mediatori dell’Unione africana (Ua), che negli ultimi tre mesi hanno incontrato più volte il colonnello e i ribelli del Consiglio nazionale di transizione (Cnt) di Bengasi. Non è chiaro al momento chi rappresenterà il regime di Tripoli al tavolo del negoziato, nè quando questo si riunirà.
Il comitato dei cinque leader africani riunito oggi a Pretoria “saluta la decisione del colonnello Gheddafi di non far parte del processo di negoziato”, si legge nel comunicato diffuso al termine del vertice, letto dal commissario dell’Ua per la pace e la sicurezza, Ramtane Lamamra, che si è però rifiutato di rispondere alle domande dei giornalisti. Nel testo si ribadisce quindi l’appello dell’Ua a un cessate il fuoco immediato per consentire l’avvio delle trattative di pace: “Una volta sospese le ostilità, le parti coinvolte nel conflitto in Libia dovrebbero avviare un dialogo nazionale per un cessate il fuoco globale, una riconciliazione nazionale, accordi di transizione, così come per un’agenda di transizione democratica”.
“In questo contesto – continuano i cinque leader africani – ribadiamo l’appello lanciato al vertice straordinario dell’Ua del 25 maggio per la sospensione dei bombardamenti della Nato e il rispetto di una tregua umanitaria”. All’inizio del vertice odierno a Pretoria, il Presidente sudaafricano Jacob Zuma ha anche espresso la “preoccupazione” dell’Ua di fronte ai “continui bombardamenti della Nato”, sottolineando come “la finalità della risoluzione ONu 1973 è quella di proteggere il popolo libico”, non di autorizzare “una campagna per un cambio di regime o un assassinio politico” di Gheddafi.
Secondo al Jazeera, il Cnt di Bengasi ha accolto con perplessità la notizia diffusa dall’Ua sulla disponbilità del leader libico a non partecipare al negoziato, non ancora confermata da Tripoli. Ieri, i ribelli avevano dichiarato di aspettarsi “molto presto un’offerta di Gheddafi” per porre fine al conflitto, ricordando di aver posto come condizione preliminare a ogni accordo l’allontanamento di Gheddafi e della sua famiglia dal potere e dalla politica. Oggi, il portavoce del regime ha ribadito che Gheddafi non intende lasciare il potere nè il Paese. “Gheddafi è qui e ci resta. Guida il Paese e non lo lascerà, e non si dimetterà perchè non ricopre alcun incarico ufficiale”, ha detto il portavoce Ibrahim Moussa.
(con fonte Afp)
Sim
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