Damasco, 13 mag. (TMNews) – Soldati e membri dei servizi di sicurezza sono stati dispiegati in forze in diverse zone della Siria in previsione di un ennesimo venerdì di protesta e di manifestazioni contro il regime.
Vi è un dispiegamento massiccio di agenti delle forze di sicurezza. Posti di controllo sono stati organizzati in diverse città e nei paesi dove si sono svolte manifestazioni” in favore della democrazia, ha affermato un militante per i diritti dell’uomo. Parallelamente proseguono gli arresti degli attivisti, da Deir Ezzor, nell’est, a Lattakia (ovest) fino a Kamichli (nord-est) e Daraa (sud), dove ha avuto origine il movimento di contestazione.
Secondo un altro testimone, nella città costiera di Baniyas (nord-ovest), accerchiata da sabato scorso dall’esercito “più di 2.000 soldati si trovano nella piazza, mentre gli abitanti manifestano nelle strade adiacenti”. Da sabato scorso nove persone sono state uccise dalle forze dell’ordine in questa città di 50.000 abitanti.
Oggi, il presidente siriano Bashar al Assad ha dato ordine alle forze di sicurezza di non aprire il fuoco sui manifestanti: lo ha riferito lo scrittore dissidente Louai Hussein sulla sua pagina sul social network Facebook.
Nonostante la violenta repressione che negli ultimi due mesi ha causato oltre 700 morti e migliaia di arresti sono in programma oggi altre manifestazioni anti-governative, che non hanno precedenti nel Paese.
Hussein ha citato come fonte uno dei principali consiglieri di Assad, Buthaina Shaaban, incaricata di negoziare con l’opposizione e che mercoledì aveva annunciato l’avvio di un “dialogo nazionale” fra tutte le forze politiche.
(fonte afp)
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