COMO Chi ha amato «Amici miei» non potrà non ricordare il “rigatino” del conte Mascetti, che per non saldare il conto del grand hotel indossava la casacca a righe del facchino, impugnava la prima valigia a disposizione e si dileguava impunito e insolvente.
Maria Debora Beolchi, 40 anni, pavese di origine, millantatrice sopraffina nota ai terminali delle forze dell’ordine con una valanga di nomi sempre diversi (non si contano le varianti dell’originale: Debora Maria, Martadebora, Maria Deborah,
Debora Marta e così via) è stata condannata dal tribunale di Como a un anno e otto mesi di reclusione per ricettazione e per un paio di truffe commesse rifilando pagamenti patacca prima al residence «Como Sole» di via Salita Capuccini, quindi all’albergo «Sole» di Mariano Comense, tappe, peraltro secondarie, della irresistibile ascesa di un autentico fenomeno del ramo: non tanto per i conti in sospeso – il primo saldato con un assegno scoperto di 775 euro, il secondo saldato con il “rigatino” del conte Mascetti, cioè dileguandosi all’alba – quanto per l’irrefrenabile, patologica propensione alla truffa. I fatti di causa risalgono al mese di settembre del 2004 quando, insieme a un amico di Erba (tale Michele Cangi, 50 anni, coimputato finito assolto), la Beolchi si fa pizzicare in un controllo proprio in via salita Capuccini. La polizia va a identificarla perché rileva una discrepanza su alcuni documenti di identificazione: con lei c’è anche un bimbo, piccolissimo. Ha quattro mesi e, almeno all’inizio, non si capisce neppure di chi sia figlio. Anche perché, per non smentirsi, Marta Debora, o come si chiama, esibisce un certificato di famiglia fasullo. Si scoprirà che, per fortuna, il bambino è suo, ma intanto la polizia l’ha identificata con certezza e quando, di lì a pochi giorni, salderà con un assegno “cabriolet”, ai proprietari del residence non sarà difficile denunciarla. Il processo, davanti al tribunale di Como (Davide Carughi il suo avvocato, Fabrizio Natalizi quello del coimputato) è servito per ricostruire qualcun’altra delle sue imprese.
a.savini
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