Venezia/ ‘Potiche’ di Ozon delizioso duetto Deneuve-Depardieu


Venezia, 4 set. (Apcom)
– ‘Potiche’ di François Ozone, pellicola in concorso alla 67esima Mostra del Cinema di Venezia, è una commedia divertente dove due leggende del cinema francese, Catherine Deneuve e Gerard Depardieu, duettano stupendamente. Un film, ha spiegato il regista, che vuol parlare della condizione della donna negli anni ’70, delle differenze di genere ma anche sociali tra borghesia e classe operaia.

La trama riprende una piece teatrale che vide protagonista Jacqueline Maillan. Suzanne Pujol (Catherine Deneuve) è la moglie servizievole e messa in angolo dal marito (Fabrice Luchini) che l’ha sposata ereditando l’azienda di famiglia di lei, ma la tradisce e la ferisce. Lui avrà un infarto e lei prenderà le redini dell’azienda di ombrelli (tornano gli ombrelli per Deneuve: come dimenticare i “Parapluies de Cherbourg”) ma a modo suo, facendosi aiutare da un antico amore, il sindaco comunista Gerard Depardieu. Applauditissimo il cast in conferenza stampa, dove ha spiccato la bellezza ever green di Deneuve, fulgida in abito avorio; insieme a lei il regista Ozon, Fabrice Luchini, Karin Viard, Judith Godreche. Assente Gerard Depardieu.

Ozon ha spiegato che ‘Potiche’ è un’opera che conosceva da tempo e che voleva portare sulle schermo per evidenziare il machismo strisciante che aveva visto riaffiorare “durante
la campagna elettorale che ha contrapposto Sarkozy a Segolene Royale, Una ripresa del machismo attraverso i collegamenti con la situazione odierna” mantenendo l’opera nella sua ambientazione cioé nel 1977. Catherine Deneuve, perfetta nel ruolo della moglie sottomessa e cinguettante, e deliziosa quando canta, ha spiegato: ” Ci sono stati dei momenti della mia vita in cui ho avuto l’impressione di essere usata solo per il mio aspetto. Vorrei pensare che un film come questo possa aiutare le donne ad acquisire più riconoscimento soprattutto sul lavoro”. Fabrice Luchini è perfetto nel ruolo del marito dispotico e prepotente. “Sono felice di presentare dei personaggi che sono al limite dell’ignominia li preferisco rispetto ai ruoli di eroi positivi”, ha detto.

Il machismo è uno stereotipo latino e Luchini si lascia andare a una battuta sui machi in Italia. “Sono contento di interpretare ruoli di personaggi meschini, un po’ come il vostro presidente… Se c’è un po’ di Berlusconi in questo personaggio? Certo che c’è. Comunque è stato un grande piacere lavorare con Catherine”.

Bnz

© riproduzione riservata