La storica ferrovia della Valmorea? Ora ci viaggiano cavalli e degrado

MALNATE Cavalli e mucche che scorrazzano lungo i binari ruminando erba, cespugli e rami. Atti vandalici a ripetizione e furti di rame. Senza dimenticare gli escrementi degli animali disseminati lungo il sedime ferroviario e di fronte alla stazione. Quasi normale se si trattasse di una stazione del vecchio west abbandonata da decenni. Peccato, però, che il soggetto in questione sia la storica stazione della ferrovia della Valmorea alla Folla di Malnate. Un piccolo gioiello di un patrimonio storico,

tradizionale e culturale dal valore illimitato. Una ricchezza enorme alla quale, però, sembra tenere solo l’associazione locale de «I Nostar Radiis» che da anni ha in gestione l’area. Il presidente Dino Macchi, stanco della situazione che si è venuta, ha lanciato un vero e proprio grido d’allarme. L’associazione culturale di via Gorizia sta tentando in tutti i modi di valorizzare, tutelandolo, questo grande patrimonio. Gli sforzi prodotti negli anni sono stati enormi ma il disinteresse generale sta inquietando e non poco l’associazione che in ogni modo sta provando a far rivivere una storia antica consegnandola intatta, dopo molti sacrifici, alle generazioni future. «Il mio – dice Macchi – è un grido d’allarme, stiamo abbandonando la nostra cultura. Quello che abbiamo davanti, e non certo per colpa nostra, è un degrado che rischia di mettere in pericolo il futuro di questo grande patrimonio. Serve maggiore interesse a più attenzione da parte di tutti, partendo dalle istituzioni». L’immagine dei cavalli che ruminano tra i binari della stazione è tragicomica. Ci sarebbe da ridere se la scena fosse tratta da un film, il problema è che tutto ciò è drammaticamente reale e ogni giorni si ripete la stessa storia: «Già non far passare i cavalli sarebbe una buona cosa – osserva Maccchi – io amo gli animali ma questo è un patrimonio da difendere». Non ci sono, però, solo i danni prodotti dagli animali, ci sono quelli ancora più pesanti creati dall’uomo: «A più riprese – dice – come si può perfettamente vedere ci hanno distrutto i vetri delle carrozze ferme sul binario. Ogni vetro costa 1400 euro, li hanno danneggiati quasi tutti. Ci hanno tagliato il tendone, hanno rubato l’impianto elettrico all’interno della tensostruttura. Hanno rubato il rame e non so quante volte hanno tentato di entrare nella stanza degli attrezzi». Nonostante tutto domani riprenderanno i viaggi turistici in treno tra la Svizzera e l’Italia per la felicità di chi trascorrerà una giornata rilassante. Per questo l’allarme lanciato da Macchi ha ancora più senso.

b.melazzini

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