VARESE Bollette pazze: solo un errore informatico? «Il mio caso fa pensare più a un metodo» denuncia Giordano Urbini, direttore del dipartimento “Ambiente-Salute-Sicurezza” all’università dell’Insubria che possiede, a Travedona, una villetta mai abitata, attualmente in vendita.
L’uso del gas, in quella casa, è da sempre limitato all’antigelo invernale. «Nessun problema con la Metanifera Verbanese che per molti anni ha fatturato in forma corretta detti consumi, invero modesti – spiega il professore – Con il subentro automatico di Enel-gas ci siamo accorti,
purtroppo con un certo ritardo, che le bollette bimestrali erano parecchio sproporzionate su tutti i bimestri dell’anno. Misurato il consumo reale sul contatore locale l’abbiamo trasmesso al call center di Enel-gas che, in una successiva bolletta, ha indicato un credito a nostro favore di 1.700 euro circa». Ma, prosegue, «questo importo non ci è mai stato accreditato, ed Enel-gas ha continuato a emettere bollette sproporzionate annullando in pochi passaggi bimestrali il credito a nostro favore. Difficilissimi i contatti ripetuti con il call-center per trovare una soluzione: in un caso mi hanno detto che avrebbero proceduto immediatamente al rimborso dovuto, chiedendomi anche se preferivo un assegno circolare o l’accredito sul conto corrente; cosa mai fatta. In un altro caso mi hanno suggerito il “blocco consumi”; l’abbiamo fatto dando le informazioni richieste, per scoprire diversi mesi dopo che il blocco non era stato attivato perché occorreva precisare se di durata tre o sei mesi (cosa che mi avrebbero dovuto richiedere loro)».
Ma non è tutto. Il professore prosegue nel racconto: «Recentemente abbiamo rifatto il blocco». E, per concludere, un’ultima precisazione: «Nel corso dell’iter descritto, quando abbiamo segnalato alla telefonia automatica di Enel-gas il dato del contatore, abbiamo poi scoperto che lo stesso non è mai stato registrato. Solo grande disorganizzazione?», si domanda. «Speriamo e attendiamo con fiducia prima di prendere decisioni a nostra tutela e verosimilmente cambiare l’erogatore del servizio».
s.bartolini
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