VARESE I «figlioli prodighi», come li ha definiti il coordinatore provinciale del Pdl Marco Airaghi, sono tornati a casa. Si tratta dell’assessore allo Sport della provincia di Varese Giuseppe Martignoni, dell’assessore del Comune di Busto Arsizio Luciano Lista e dell’assessore di Castellanza Giovanni Manelli, che nei mesi scorsi avevano abbandonato il Pdl per confluire in Futuro e libertà e ieri hanno annunciato a Saronno il loro rientro nelle file del partito. «E’ stata una scelta travagliata ma ben ponderata,
nata da una crescente delusione per l’evoluzione politica di Futuro e libertà culminata nella decisione di votare la sfiducia al governo», spiega Martignoni. Motivazioni condivise anche dagli altri due assessori, che finora hanno rappresentato i finiani all’interno di giunte di centrodestra. Mentre, secondo il coordinatore provinciale di Fli Luca Ferrazzi, quella di Martignoni, Lista e Manelli è stata «una scelta sbagliata».
«Il progetto politico di Fini si è rivelato una mera illusione – commenta Lista – Futuro e Libertà doveva essere la terza gamba del centrodestra ma si è rivelato la terza gamba dell’opposizione». Un progetto che, anche secondo l’assessore di Castellanza Manelli, sfocerebbe nella costituzione di «un partito di centro eletto con i voti della destra».
Il mea culpa è stato accolto con soddisfazione da Airaghi, che apre le porte anche agli altri 57 amministratori locali che hanno abbandonato le file del Pdl. «Li abbiamo accolti a braccia aperte, perché siamo sempre stati convinti che prima o poi sarebbero tornati e si sarebbero rimessi al servizio del Pdl – commenta – Fli non è un partito di destra, e il voto di sfiducia del 14 dicembre lo ha dimostrato. Sono sicuro che il numero degli esponenti che rientreranno sarà a doppia cifra». Parole condivise anche dal consigliere regionale Rienzo Azzi, presente durante l’incontro a Saronno. «Il progetto di Fini si è rivelato inconsistente e trasformista – commenta – e mi auguro che presto anche Luca Ferrazzi si renda conto che in Futuro e libertà non ci sono idee». La scelta di Saronno, la città dove il Pdl ha subito una pesante sconfitta nelle scorse elezioni comunali vinte dal centrosinistra, per l’annuncio ufficiale del rientro, assume anche un valore simbolico. «Ripartiamo da qui – spiega Azzi – e con questo incontro vogliamo lanciare un segnale, perché a Saronno il Pdl è forte e ha tanto seguito». Con il ritorno di Martignoni nel Pdl i finiani perdono così l’unico rappresentante nella giunta della provincia di Varese.
Soddisfatto anche Massimo Corsaro, deputato Pdl e vice coordinatore regionale lombardo del partito. «La scelta dei tre amministratori – esordisce – è solo l’ulteriore riscontro di come, alla prova dei fatti, la decisione di Fini di porsi all’opposizione del governo con una linea di totale abbandono delle idee e dei programmi politici e culturali della destra, rappresenti l’opzione disperata di un generale senza più esercito che in particolare in Lombardia mostra il più clamoroso fallimento». Corsano ringrazia in particolare Airaghi «per la determinazione con la quale ha saputo tenere i contatti con gli amici temporaneamente transitati al FLI, anche nei momenti di maggiore tensione, garantendo loro l’opportunità di un facile e condiviso rientro».
Andrea Gianni
s.bartolini
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