Bruxelles, 21 mar. (TMNews) – Il ministro degli Esteri Franco Frattini, ha lanciato oggi un chiaro avvertimento ai partner della coalizione internazionale che sta attuando su mandato Onu la ‘No-fly zone’ sulla Libia: le operazioni, ha detto in sostanza ai cronisti alla fine del Consiglio Relazioni esterne dell’Ue di Bruxelles, dovranno essere sotto comando e controllo Nato, altrimenti l’Italia potrebbe riservarsi l’uso delle proprie basi solo per operazioni a comando condiviso.
“E’ la Nato che deve prendere il comando: per condividere responsabilità gravi e metterle in comune, ognuno deve sapere ciò che fanno gli altri. La Nato ha l’esperienza e la responsabilità, e quello dell’Europa e del Mediterraneo è il suo teatro ‘classico’”, ha detto il ministro. E ha aggiunto: “dovremo trovare un modo affinché, se vi fosse una moltiplicazione dei comandi, l’Italia possa assumere la responsabilità del controllo sul proprio comando, ma non sarebbe una soluzione utile”.
Frattini ha parlato, in questo caso, di “una riflessione” che andrebbe fatta sul consenso all’uso delle basi. Ma, ha aggiunto poi, “io continuo a pensare in termini positivi e non voglio anticipare conclusioni negative: l’Italia lavora affinché entro domani o dopodomani la Nato assicuri il comando e controllo dell’operazione”.
Il ministro è apparso chiaramente contrariato dal fatto che la Francia stia dando un’interpretazione piuttosto ‘larga’ del mandato della Risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza Onu, con attacchi decisi senza un comando comune e senza coordinarsi con gli altri partner della coalizione. Il ministro, tuttavia, non lo ha detto esplicitamente, osservando che “questo non è il momento di dividersi, a tre giorni dall’inizio delle operazioni: saranno i fatti a parlare”.
L’obiettivo, ha sottolineato poi il ministro degli Esteri parlando a una televisione francese “non è assolutamente Gheddafi, è la protezione della popolazione civile. Se non la proteggessimo saremmo fuori dalla Risoluzione 1973”.
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