Napoli, 28 dic. (Apcom) – E’ sempre più grave l’emergenza a Napoli non solo per le grandi quantità di rifiuti in strada ma anche perchè resta difficile conferire nelle discariche e impianti. L’assessore all’Igiene urbana del Comune di Napoli Paolo Giacomelli ha parlato di un sistema che “mostra tutta la sua fragilità” e di una situazione “molto grave che sfiora la tragedia”. Nel capoluogo campano ci sono ancora 1.420 tonnellate di spazzatura sia sui marciapiedi che nei cassonetti stracolmi, e i compattatori hanno difficoltà a sversare il proprio carico.
“Questa notte abbiamo sversato circa 850 tonnellate nel sito di Chiaiano nonostante il raid compiuto ai danni di nove mezzi della Asia – ha spiegato Giacomelli – fino alle due del pomeriggio, però, non abbiamo conferito rifiuti”. La situazione, dunque, si prospetta nera: dopo un Natale tra i rifiuti si prevede un Capodanno altrettanto difficile. Infatti è salita la preoccupazione per i roghi ai cumuli di rifiuti che potrebbero essere provocati dai tradizionali fuochi d’artificio dell’ultimo giorno dell’anno. Prosegue, così, la campagna contro i botti proibiti avviata dal comune di Napoli e i vigili del fuoco hanno programmato il lavoro straordinario per la notte di San Silvestro.
Non meno drammatico l’allarme lanciato dal Procuratore capo di Napoli, Giovandomenico Lepore, secondo il quale l’emergenza rifiuti a Napoli è diventata una “tragedia” che dura da 16 anni e “purtroppo, il guaio maggiore, è che i napoletani si stanno abituando alla monnezza”. Interpellato da Apcom, non usa parole tenere e non dissimula un certo disincanto nel descrivere il tunnel imboccato e da cui non si vede una via d’uscita da anni per la soluzione della crisi dei rifiuti a Napoli e in Campania. “Sto lanciando appelli”, spiega Lepore, perchè fino a quando “il perseguimento di un interesse collettivo non prevarrà sugli interessi individuali, di partito, non si esce da questa crisi”.
“La gente – prosegue Lepore – deve ribellarsi a questa rassegnazione e la politica deve fare la sua parte, cioè trovare una soluzione a questa tragedia”. “Napoli – prosegue il suo ragionamento Lepore – non può non avere una propria discarica. Anche perchè per ralizzare i due termovalorizzatori occorreranno tra i due e i tre anni, come ha detto il governatore della Campania Caldoro. Una discarica va fatta e deve essere fatta a norma”. E poi? “Contemporameamente vanno avviati i lavori per la realizzazione dei due impianti e va incrementata la raccolta differenziata”. Un aiuto, in questa fase di crisi acuta, secondo il procuratore di Napoli, deve arrivare concretamente anche dalle altre province campane per dare ‘respiro’ al capoluogo partenopeo.
Red-Cza/
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