Parigi, 8 apr. (TMNews) – L’appello alla riconciliazione nazionale lanciato ieri in Costa d’Avorio da parte di Alassane Ouattara è senza valore e Laurent Gbagbo “non si muoverà” dal suo posto. Lo ha fatto sapere l’entourage del presidente uscente ivoriano, attraverso il suo consulente a Parigi Toussaint Alain.
La sua riconciliazione, è fumo negli occhi. Ouattara non è autorizzato a lanciare un appello alla riconciliazione. E’ un impostore”, ha dichiarato durante una conferenza stampa questo consulente all’indomani dell’appello lanciato in tal senso da Ouattara, riconosciuto presiedono eletto al termine del secondo turno delle elezioni presidenziale anovembre da parte della Comunità internazionale.
Questo discorso “è un messaggio patetico, irresponsabile, quello di un leader di guerra, di un usurpatore che vuole firmare la fine di un tentativo di colpo di stato”, ha aggiunto durante una conferenza stampa al fianco di Jacques Verges, legale francese vicino a Laurent Gbagbo.
In occasione di questo discorso solenne alla nazione diffuso ieri sera in televisione, ha inoltre annunciato che è stato stabilito “un blocco intorno al perimetro” della residenza presidenziale dove Laurent Gbagbo “si è barricato con armi pesanti e mercenari”. Gbagbo è ancora nel suo bunker questa mattina.
Gbagbo “è ben saldo sulla sua poltrona presidenziale” e non se ne andrà, perché non vuole “abbandonare il suo popolo”, ha dichiarato ancora il consigliere da Parigi. “Non si dimetterà. E’ ben saldo sulla sua poltrona presidenziale. Non se ne andrà”, ha dichiarato il consigliere durante una conferenza stampa a Parigi. “Gbagbo è sulla terra dei suoi antenati, non è oggi che abbandonerà il suo popolo per andarsene”, ha aggiunto.
Alain ha segnalato che il messaggio di Laurent Gbagbo, con il quale ha detto di aver avuto un colloquio al telefono ieri sera prima del discorso di Ouattara, è che “la situazione è sotto controllo”. “Finora, il palazzo, la residenza, la televisione di stato Rti, tutti le basi militari e le istituzioni ivoriane sono sotto il controllo dell’esercito ivoriano”, ha affermato.
Ancora una volta l’entourage Gbagbo se l’è preso con la Francia e la missione delle Nazioni Unite in Costa d’Avorio, mentre la forza francese Liocorno ha intrapreso all’inizio della settimana, al fianco dell’Onuci, iniziative per neutralizzare le armi pesanti utilizzate dal campo Gbagbo. “Accusiamo Sarkozy, il presidente francese, di essere il principale organizzatore dei disordini in Costa d’Avorio, è lui che è ai comandi e che impedisce ogni tentativo di dialogo”, ha detto, “Denunciamo la complicità di queste due forze (Liocorno e Onuci) (…) con i ribelli” chi compiono “saccheggi ed estorsioni contro i civili”, ha aggiunto.
Fco
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