Biennale Venezia, invasione dei russi: arte, top model e glamour

Mosca, 4 giu. (TMNews) – L’invasione dei russi alla Biennale di Venezia non era mai stata cosi’ consistente come quest’anno. Mosca appare decisamente sguarnita dei vip dell’arte, svernati tutti sulla Laguna. Per almeno una settimana hanno traslocato, armi e bagagli. C’e’ la compagna dell’oligarca Roman Abramovic, Dasha Zhukova, che ha stupito la stampa rosa per l’apparizione in abito castigatissimo e lungo al ricevimento “Il Mondo Vi Appartiene”. C’e’ l’amica di lei Naomi Campbell top model – ormai ufficialmente residente a Mosca – che ha cenato al piano nobile di Ca’ Foscari. E ancora la ‘zarina’ del padiglione russo – aperto oggi – Stella Kesaeva, che ha scelto il filosofo Boris Groys come curatore e il guru del Concettualismo a Mosca, Andrej Monastirsky, con il suo progetto di “Zona vuota”.

Ma oltre al padiglione nazionale, la Russia ha portato a Venezia anche programmi paralleli. Il Museo Statale dell’Hermitage di San Pietroburgo ha presentato un progetto dedicato all’artista Dmitrij Prigov, venuto a mancare pochi anni fa. Mentre il centro della cultura contemporanea “Garage” – regno della Zhukova – ha optato per un “Commercial break”. Come da progetto: uno schermo video gigante galleggiante nel cuore di Venezia con il lavoro di piu’ di ottanta artisti, dall’italiano Maurizio Cattelan ai russi di AES+F – che nel video anticipano qualche spezzone del nuovissimo Allegoria Sacra – fino all’americano Tom Sachs. A dimostrare il rapporto tra pubblicità e arte in una città dove praticamente la pubblicità visiva non esiste. Il curatore e’ Neville Wakefield, con il sostegno della rivista Post.

Oltre all’esposizione principale, al padiglione, vengono allestite 40 mostre collaterali alcune delle quali in coincidenza con l’Anno delle due culture, russa e italiana. Ma e’ soprattutto il glamour ad attirare tanto interesse. Come appunto la cena di gala organizzata dalla Stella art foundation con una selezionatissima lista di 100 persone alla Ca’ Foscari. Non solo la venere nera-Campbell, ma anche una folta schiera di artisti contemporanei russi tra cui Ilya e Emilia Kabakov.

Cgi

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