Gb/ Bufera su Scotland Yard, domani Murdoch in Parlamento

Londra, 18 lug. (TMNews) – Decapitati i vertici di Scotland Yard, lo scandalo delle intercettazioni illegali tornerà domani sotto i riflettori del Parlamento britannico, con le audizioni del magnate dei media, Rupert Murdoch, del figlio James, e di Rebekah Broook, ex amministratore delegato del gruppo inglese di Murdoch, News International. Sempre domani compariranno davanti ai deputati anche il capo di Scotland Yard, Sir Paul Stephenson, dimessosi ieri, e il suo vice, John Yates, che ha lasciato oggi il suo incarico. Mercoledì sarà invece il premier David Cameron a intervenire in Parlamento, per discutere gli ultimi sviluppi dello scandalo delle intercettazioni illegali compiute dal quotidiano News of the World.

Quelli di Stephenson e Yates sono “gli ultimi due scalpi”, secondo quanto scrive oggi il Daily Telegraph. I vertici di Scotland Yard sono infatti stati travolti dall’inchiesta per i loro legami con Neil Wallis, ex vicedirettore del News of the World, arrestato il 14 luglio scorso. Il numero due di Scotland Yard è anche sospettato di aver insabbiato, nel 2009, la prima indagine avviata dalle autorità britanniche sulle intercettazioni illegali compiute dal quotidiano di Murdoch a spese di politici e celebrità.

Oggi, il tabloid è accusato di aver intercettato quasi 2000 segreterie di circa 4.000 persone, tra cui figurano anche una studentessa uccisa, i familiari delle vittime degli attentati del 7 luglio 2005 e i parenti dei soldati caduti al fronte. E lo scandalo minaccia di coinvolgere in prima persona anche il premier, David Cameron, dopo la frecciata lanciata ieri da Paul Stephenson al Primo ministro. Stephenson si è detto innocente di qualsiasi violazione dell’etica professionale, ma soprattutto ha tracciato un parallelo fra il caso di Wallis e quello di Andy Coulson, l’ex direttore di News of the World, ma soprattutto ex portavoce di Cameron fino al gennaio scorso: entrambi sono stati arrestati nel corso delle indagini. Il messaggio al premeir, secondo quanto scrive oggi il quotidiano The Guardian, è chiaro: “Io mi assumo le mie responsabilità, ma tu?”.

(con fonte Afp)

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