Vergiate-Besozzo, l’appello: “Stop subito agli autovelox”

Il Comitato «Strada Statale 629. Meno autovelox, più rotonde» di Mercallo invoca l’intervento del Prefetto di Varese per porre fine «al Far West riscontrabile nei Comuni lungo la statale». Andrea Bagaglio, coordinatore del Comitato, assistito da Arturo Buzzi, ex dirigente di massimo livello del Comune di Milano per 40 anni ed esperto di leggi e regolamenti, lanciano un appello chiedendo alla prefettura «di bloccare l’impiego di tutti gli autovelox sulla Vergiate-Besozzo in quanto fuorilegge e di restituire i punti-patente e il denaro estorto con procedimento illegittimo agli automobilisti».


L’intento politico del Comitato è chiaramente quello di tenere desta l’attenzione, su un tema, quello dei rilevatori di velocità sulla Vergiate-Besozzo, che negli ultimi mesi ha creato non poco dibattito, e ottenere una verifica di tutto il procedimento di emissione, notifica, e riscossione delle famigerate multe. «Sono state elevate in tutto quasi diecimila sanzioni – sostiene Bagaglio – che hanno indignato i cittadini. Ma non tutti sanno che la situazione dal 14 agosto 2009 è variata con la circolare del Ministro Maroni. Oggi tutti i procedimenti dovrebbero essere rivisti secondo quella normativa. Ma alcuni Comuni della zona, come quello di Vergiate, non la rispettano». Buzzi entra nel merito tecnico: «Ho chiesto al Comune di accedere alle delibere di acquisto o noleggio delle apparecchiature e di autorizzazione all’utilizzo degli stessi. Mi è stata negata. Secondo quanto mi risolta l’ente sia in possesso soltanto dell’autorizzazione Anas alla posa degli armadi corazzati che contengono gli autovelox, ma non dell’autorizzazione del Prefetto all’impiego della strumentazione. Inoltre altre violazioni riguardano: la presenza nei verbali di due codici identificativi di matricola, ma nessun riferimento all’agente di polizia locale che ha emesso il provvedimento; il subappalto alla ditta Maggioli di Rimini della riscossione, contro una sentenza della Corte di Cassazione che dichiara nulli gli atti amministrativi notificati da privati; la violazione della legge sulla privacy». Il consulente, inoltre,  aggiunge: «Anche la cartellonistica non è regolare. Prima era assente, poi è stata posizionata a 60 metri dal dispositivo, rendendo impossibile l’arresto degli automezzi, soprattutto quelli pesanti e manca un’indagine preventiva condotta sull’incidentalità della strada dovuta a eccesso di velocità negli ultimi 5 anni». Bagaglio denuncia «illegalità clamorose» e ipotizza che la strage di multe possa servire solo «a fare cassa e a finanziare la campagna elettorale». Nel frattempo molti ricorsi vengono quotidianamente accolti dal Tribunale di Gallarate e questo per Bagaglio evidenzia «un vizio di forma nel sistema da correggere». L’amministrazione di Vergiate, contattata sull’argomento, ha fatto sapere che replicherà a breve sul tema.

b.melazzini

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