VERGIATE La vacanza, al mare o ai monti, era comunque una truffa. I poveri vacanzieri gabbati sarebbero un centinaio (almeno tanti sono quelli che ad oggi si sono rivolti ai carabinieri denunciando la frode subita), tutti residenti tra le province di Varese e Novara, zone dalle quali è facilissimo raggiungere Vergiate e varcare la soglia della propria agenzia di fiducia.
Il quarantacinquenne, dal febbraio scorso sino a qualche giorno fa, sarebbe riuscito a mettere a segno una maxi truffa da circa 100mila euro. Tanto avrebbero versato i poveri malcapitati per partire verso il nulla. Il vergiatese, tra l’altro, si è mostrato creativo ma non particolarmente ansioso di non essere immediatamente scoperto. In sintesi i clienti andavano nella sua agenzia di viaggi (poi chiusa causa pignoramento dei mobili dovuto a debiti consistenti contratti dal quarantacinquenne) e sceglievano una meta.
Mari, monti, città d’arte o mete esotiche, tutto era disponibile. A questo punto il vergiatese fingeva di prenotare tutto quanto, dal volo andata e ritorno al pernottamento in hotel, e consegnava vaucher e biglietti completamente falsi. Stampati da lui, insomma, con numeri di prenotazione che stando agli inquirenti erano inventati di sana pianta. Consegnate le carte incassava il pagamento concordato. Il vacanziere, però, si ritrovava poi appiedato al momento di partire con compagnie aeree che disconoscevano la paternità dei biglietti e alberghi che dichiaravano di non aver mai ricevuto alcuna prenotazione né tanto meno alcun pagamento. Di qui è scattata la corsa verso i carabinieri ed è partita la pioggia di denunce. I militari hanno perquisito anche l’abitazione del quarantacinquenne trovandovi 12.500 euro in contanti, documentazione vari che per gli inquirenti attesta le truffe messe a segno e un personal computer che sarà oggetto di attento studio da parte dei tecnici informatici dell’Arma nei prossimi giorni. Nei guai anche l’anziano padre del quarantacinquenne accusato di favoreggiamento; secondo i militari avrebbe cercato di favorire il figlio facendosi intestare e poi incassando alcuni assegni emessi dai truffati.
e.marletta
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