SARONNO Un supermanager tedesco è stato raggiunto da un mandato di cattura internazionale emesso a suo carico dalla Repubblica indiana mentre stava dormendo in una camera d’albergo della città negli amaretti. A far scattare le manette ai polsi di Helmuth Schuster sono stati proprio i carabinieri della compagnia di Saronno guidati dal capitano Paolo Degrassi. A carico dell’uomo, ex manager di punta della Skoda e della Volkswagen, pendeva un mandato di cattura internazionale messo il 5 ottobre 2005 dal tribunale di Hyderabad in India per i reati di truffa e appropriazione indebita.
Il manager era ricercato per la “scomparsa” di 2 milioni di euro versati dal governo dello stato indiano di Andhra Pradesh come contributo per la realizzazione di un nuovo stabilimento automobilistico. I soldi, circa 110 milioni di rupie, si sarebbero “volatizzati” dal conto corrente dell’istituto di credito di Hong Honk in cui erano stati depositati. Classe 1954 ed originario di Amburgo, Schuster ha avuto una brillante carriera arrivando ai vertici delle aziende automobilistiche tedesche, dalla Skoda alla Volkswagen, salvo poi dimettersi poco prima che scoppiasse uno dei più grande scandali della storia tedesca in tema di corruzione.
Uno dei tanti rami della vicenda era proprio quello in Andhra Pradesh, stato del sud est indiano, dove il governo versò 2 milioni di euro, come contributo per l’apertura di uno stabilimento Volkswagen, denaro che poi sparì nel nulla. L’assenza dei soldi provocò uno scandalo internazionale tanto furono avviate delicate indagini che portarono, il 5 ottobre 2005, all’emissione dell’ordine internazionale di cattura a carico di Helmuth Schuster che allora era al vertice del «Progetto India» realizzato dalla Volkswagen per espandersi nello stato asiatico.
Un provvedimento di cui il supermanager non era assolutamente a conoscenza tanto da restare molto sorpreso quando, venerdì scorso, si è ritrovato alla porta della sua camera d’albergo, alla periferia cittadina, i militari della compagnia di Saronno.
I carabinieri, infatti, effettuando alcuni controlli di routine avevano trovato il nome del manager ed erano presto risaliti al mandato internazionale. Accompagnato alla caserma in via Manzoni il 56enne tedesco è rimasto attonito nello scoprire che la vicenda aveva ancora uno strascico pendente, perché era convinto di aver già chiarito tutto con l’autorità giudiziaria tedesca. In ogni caso è stato accompagnato al carcere circondariale di Busto Arsizio. Non è stato chiarito come mai fosse a Saronno.
Sara Giudici
e.marletta
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