Venezia, 19 lug. (TMNews) – Da qualche settimana a fianco del Ponte della Costituzione, il ponte firmato da Santiago Calatrava che collega Piazzale Roma alla stazione ferroviaria di S.Lucia a Venezia, è comparsa un’ovovia di colore rosso coi vetri fumé sul lato della Caserma di Santa Chiara. I veneziani diversamente abili o comunque coloro che hanno difficoltà ad attraversare il ponte, l’aspettavano da tempo. Del resto, per legge tutte le opere nuove devono essere accessibili. Il superamento delle barriere architettoniche a Venezia è un argomento scottante, la città è splendida ma faticosa per chi si muove con difficoltà.
L’ovovia è costata circa 2 milioni di euro a fronte di un manufatto, appunto il ponte della Costituzione, per la cui realizzazione sono stati sborsati 12 milioni e mezzo di euro, all’epoca dell’amministrazione Cacciari. In passato, le polemiche non sono mancate proprio attorno ai costi lievitati velocemente ma soprattutto con le principali associazioni per i diritti dei disabili, visto che il ponte di per sé, a gradini, non è accessibile.
“Ormai l’ovovia c’è – spiega l’assessore ai lavori pubblici Alessandro Maggioni a TMNews – è la soluzione trovata dall’amministrazione precedente per superare le barriere architettoniche. Se fossi stato assessore nella giunta precedente, credo che avrei optato per qualcosa di diverso. L’ovovia è costata molto”.
Ma è vero che per attraversare tutto il ponte l’ovovia ci metterà la bellezza di 20 minuti? “Non esageriamo – prosegue Maggioni – per compiere il percorso a regime l’ovovia ci metterà 5 minuti, poi c’è l’attesa”. Appunto, quantifichiamola. “Cominciamo col dire che nell’ovovia ci sono due posti: uno per il disabile e uno per l’accompagnatore. E’ evidente che se il disabile è a Piazzale Roma e l’ovovia si trova dall’altra parte, bisognerà attendere che ritorni a Piazzale Roma, cinque minuti, salire, e in altri cinque minuti percorrere il ponte”.
E fanno dieci minuti. “Sì aggiungendocene altri cinque per posizionarsi nell’ovovia, fanno circa 15 scarsi”.
Ma una soluzione alternativa quale avrebbe potuto essere? “Un servizio di vaporetti gratuiti, ci mettono circa uno o due minuti e le linee ci sono già. E poi un maggiore confronto e dialogo con le associazioni. Ma è inutile parlare al passato; oggi l’ovovia esiste ed entro l’estate sarà funzionante. Stiamo facendo tutti i collaudi e l’Ustif, la commissione nazionale per gli impianti funicolari dovrà dare il via libera”.
Bnz
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