R.D.Congo/ Onu conferma: Più di 300 stupri in quattro giorni


Ginevra, 24 set. (Apcom)
– Almeno 303 stupri sono stati commessi in quattro giorni in 13 villaggi della regione Nord-Kivu, nell’est della Repubblica democratica del Congo. E’ quanto ha confermato oggi l’Onu, facendo riferimento alle violenze commesse meno di due mesi fa nella regione e denunciate alla fine di agosto da un medico e da un operatore umanitario, definendole tanto “spaventose” da “essere inconcepibili”.

Nel rapporto preliminare diffuso oggi dall’Ufficio congiunto dell’Onu per i diritti dell’uomo si precisa che tra le 303 vittime delle violenze, commesse tra il 30 luglio e il 2 agosto, ci sono “235 donne, 13 uomini, 52 ragazze e tre ragazzi”. L’Onu ha puntato il dito contro un gruppo di 200 uomini, composto da ribelli hutu ruandesi delle Forze democratiche di liberazione del Ruanda (Fdlr), dalle milizie mai-mai e da alcuni uomini del colonnello Emmanuel Nsengiyumva, che all’inizio dell’anno si è unito ai ribelli.

“L’entità e la malvagità di questi stupri massicci sono inconcepibili”, ha tuonato oggi l’Alto commissario per i diritti dell’uomo, Navi Pillay, citata in un comunicato. Nel rapporto si sottolinea anche l’incapacità dell’esercito congolese e dei caschi blu dell’Onu di impedire tali violenze. “Il fallimento nel prevenire o nel mettere fine agli attacchi è stato aggravato da gravi errori da parte della missione Onu che non è stata addestrata a proteggere i civili”, si sottolinea nel comunicato in cui è stato presentato il rapporto.

Il 17 settembre scorso, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha ingiunto a Kinshasa di “fare in modo che i responsabili di questi terribili crimini” siano portati davanti alla giustizia, suscitando l’irritazione del governo congolese, che ha garantito di non aver bisogno di tali “moniti” per “fare il suo dovere”.

(fonte Afp)

Sim

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