TRADATE Le lezioni si allungano, ma gli orari dei bus non cambiano e gli studenti rimangono a piedi. È successo a Saronno, succede anche a Tradate. La riforma introdotta dal ministro Gelmini ha introdotto quest’anno le lezioni da sessanta minuti (contrariamente al passato, quando duravano 50), così si è allungato il periodo di permanenza in classe. Un’iniziativa che ha dei risvolti pratici non indifferenti e che sta generando polemiche e proteste in diversi plessi scolastici e Tradate non è
da meno. «Con l’inizio del nuovo anno scolastico – spiega Marco Damiani, rappresentante d’istituto del “Don Milani” di Tradate – è stata attuata la riforma Gelmini, che prevede anche un nuovo orario scolastico. In sostanza le lezioni sono da 60 minuti e non più da 50. Di conseguenza anche l’uscita è stata posticipata. Al “Don Milani” di Tradate alcune classi escono alle 13 altre alle 14. Purtroppo i bus navetta continuano a partire da scuola secondo il vecchio orario, quindi alle 13.30». Gli studenti hanno provato a capire qualcosa di più, cercando di comprendere se e quando ci potrà essere un adeguamento, ma al momento hanno ottenuto solo risposte evasive, che rimandano la soluzione nel tempo.
«Nel frattempo – continua Damiani -, parlando con altri rappresentati di altri istituti, ho capito che il disagio è comune. Il “Don Milani”, come altre scuole, già a maggio ha inviato agli uffici provinciali gli aggiornamenti di orario che sarebbero poi diventati effettivi a partire dal nuovo anno scolastico», quindi l’istituto non ha alcuna responsabilità nel disagio, essendosi premurato di avvisare chi di dovere con 4 mesi di anticipo, proprio per poter avere le più alte garanzie sul servizio, indispensabile per molti studenti. A due settimane dal suono della prima campanella il problema persiste. «Mi chiedo quando arriverà la soluzione – dice il rappresentante del Don Milani – e soprattutto per quanto tempo ancora i nostri studenti dovranno pagare l’abbonamento a prezzo pieno pur potendo usufruire solamente del trasporto mattutino? I soldi pagati in eccesso verranno rimborsati?»
Gli studenti sperano di poter presto riavere un servizio indispendabile per molti e già pensano a quali azioni mettere in campo qualora non dovessero ricevere risposte convincenti: «Se le sollecitazioni inviate finora non basteranno – conclude Damiani -, non esiterò a radunare tutti gli studenti (anche di altre scuole) sotto Villa Recalcati per andare personalmente all’ufficio della viabilità e dei trasporti, a chiedere risultati».
b.melazzini
© riproduzione riservata