CANTELLO Se ne è andato sabato, quando un malore lo ha stroncato alle 7.30 del mattino nella sua casa di via Elvezia. Una morte improvvisa quella di Franco Catella, 42 anni, re dell’asparago di Cantello. Avvenuta proprio nel pieno della stagione di raccolta di quel gioiello della terra che la sua famiglia da 150 anni coltivava con successo. Una passione che aveva esportato con successo e che con la moglie Antonella portava avanti con vigore nell’azienda
di famiglia. Al punto che solo poche ore prima della morte aveva accolto nella sua tenuta gli alunni dell’istituto professionale alberghiero “Falcone” di Gallarate arrivati direttamente nel paese della Valceresio per apprendere da Franco i segreti di questa singolare coltura. Una scomparsa che ha gettato amici, parenti e conoscenti nel lutto. Lasciando loro il ricordo di una persona unica. Lo si capisce leggendo i messaggi di cordoglio. Quelli raccolti anche dagli amici di “Itinerari e sapori”, vetrina che aveva a Cantello proprio la famiglia Catella tra i suoi punti di riferimento. «Ti ringraziamo per averci dato la possibilità di conoscerti – scrivono ora colleghi e amici – . Parlare di te agli altri è stato e resterà per sempre un grande orgoglio e vanto. Ciao Franco, te ne vai proprio ora che si festeggia il prodotto per il quale hai speso sacrifici e dedicato con Antonella tutti i tuoi giorni. Ti ricorderemo così: a coltivare asparagi e ti immaginiamo lassù nell’infinito immortale, a cercare un terreno adatto per continuare a completare i tuoi sogni». «Se ne va una persona unica – spiegano da Cantello agricoltori e amministratori – che dobbiamo solo ringraziare per l’impegno profuso in favore del territorio e del recupero di una tradizione unica come quella dell’asparago».
b.melazzini
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