Iraq/ Documenti Wikileaks portano a 122.000 i civili uccisi


Washington, 23 ott. (Ap)
– Sono oltre 122.000 i civili morti in Iraq dall’inizio del conflitto, nel 2003. A sostenerlo è l’Iraq Body Count, un’organizzazione privata con base nel Regno Unito, che ha analizzato i 400.000 documenti sulla guerra diffusi da Wikileaks, registrando oltre 15.000 casi di decesso di cui non aveva mai avuto notizia. Prima della pubblicazione dei rapporti, all’Iraq Body Count risultavano 107.369 civili deceduti durante gli anni della guerra.

L’organizzazione precisa che la maggior parte dei decessi rivelati da Wikileaks riguarda omicidi mirati, uccisioni compiute da auto in corsa, torture, esecuzioni e uccisioni ai checkpoint.

Nel dettaglio i documenti di Wikileaks, che coprono il periodo compreso dall’inizio del 2004 al 1 gennaio 2010, riferiscono di 285.000 vittime, tra cui almeno 109.000 decessi: di questi, 66.000 sono civili, pari a quasi i due terzi del totale.

Stando a un bilancio diffuso dal governo iracheno, sarebbero almeno 85.694 i civili e gli agenti di sicurezza iracheni uccisi tra il gennaio 2004 e il 31 ottobre 2008.
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