Bari, 23 ott. (Apcom) – Tra Pdl-Lega e finiani la tregua in Parlamento ha funzionato con i primi voti in commissione al Senato sul lodo Alfano, ma Gianfranco Fini, in Puglia per un tour al confine tra istituzioni e politica, mette in chiaro che da parte sua la sfida sull’identità del centrodestra è tutta da giocare. Economia, giustizia, federalismo: se non auspicasse una durata del Governo fino a fine legislatura i discorsi di Fini potrebbero sembrare tessere del puzzle di un programma elettorale.
Il fondatore di Futuro e Libertà non fa sconti: accusa Tremonti di aver “alterato” il Pdl, raccomanda al Parlamento di ascoltare le perplessità di Napolitano sul lodo, ribadisce che sulla riforma della giustizia il ministro Alfano farebe bene “a coinvolgere preventivamente Futuro e Libertà” e comunque i conti si faranno alla fine del “lungo iter parlamentare”, anche perché bisognerà vedere “la sorte degli emendamenti”. NOn basta: Fini ‘consiglia’ al ministro Gelmini di ritirare la riforma dell’università se il Governo non avrà i fondi per metterla in atto. Infine, dice che non si tirerebbe indietro se gli proponessero di candidarsi come premier, ma avverte: “Piedi per terra”. E se Silvio Berlusconi pensa a rincandidarsi per il 2013, Fini lo gela: “Ha ragione lui, c’è troppo teatrino – commenta – pensi a governare”.
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