G7; Tremonti: crisi, governi, regole. Bilancio vertice Washington


Washington, 25 apr. (Apcom)
– Crisi, Governi, Regole. Sono queste secondo il ministro dell’economia Giulio Tremonti le tre parole chiave per fotografare l’ultimo vertice del G7 e gli incontri ai massimi livelli di questi giorni a Washington. Conoscere i motivi della crisi mondiale sta aiutando a trovare le soluzioni per affrontarla. I governi internazionali, sono scesi in campo a diversi livelli accelerando favorendo un esito positivo. Sono necessarie regole per evitare che quello che è successo si ripeta.

Il solo fatto di conoscere la crisi e le sue cause di per sè è un contributo alla sua soluzione”, ha detto Tremonti nella conferenza finale della missione al vertice di Washington, affiancato dal governatore della Banca d’Italia Mario Draghi e dal direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli. “Questa è una crisi che dipende da circostanze di non conoscenza dei fatti in atto e non è una crisi che deriva da fatti come: è andato male un raccolto. Per un dato periodo di tempo c’è stata una non sufficiente conoscenza dei fatti in atto”.

Poi, l’intervento dei Governi e la sfida di una presenza dell’Europa nei vertici internazionali su cui riflettere per dare alla Ue una posizione che tenga conto del suo peso. “Lo scenario è fortemente cambiato – riassume Tremonti -. Ricordo che l’ultima volta qui al Fondo monetario in autunno era ancora eventuale la discesa in campo dei governi. Subito dopo ci fu il vertice di Parigi con l’intervento dei governi. Da allora la mano pubblica è una costante dello scenario. I governi da soli, quelli in azione coordinata, quelli in azione collegiale. Coordinata al G20 di Washington quando viene deciso il piano d’interventi, ma ciascuno a modo suo; collegiale al vertice ultimo di Londra dove c’è stata l’azione collettiva di ricapitalizzazione del Fondo Monetario, che ha cominciato di fatto ad agire come una specie di banca centrale globale”.

Tremonti ha comunque escluso la preparazioni in Italia di ulteriori interventi sull’occupazione: “Riteniamo quanto messo in campo sufficiente. Se ci fosse la necessita’ valuteremo ulteriori azioni”.

Il ministro riprende poi un tema che era stato affrontato, in una chiave diversa, anche dal suo predecessore, Tommaso Padoa-Schioppa: quello della rappresentanza Ue nei consessi internazionali. Divisi o uniti? Per il ministro dell’Economia è un tema da approfondire allo scopo di non disperdere il peso della Ue. “Dal lato dei governi – spiega – c’e stato anche un cambiamento dei meccanismi, della governance, cambia in continuo l’architettura: G7, G8, G20. Credo che se questa mutazione continua, si imporrà avere una presenza strategica dell’Europa.
Come essere in questi meccanismi. Perchè questa architettura a me dava un po l’idea del Commonwealth. Non è nostro interesse entrare in strutture di questo tipo. Il nostro interesse è di contribuire a una governance che tenga conto della forza dell’Europa”.

La terza parola chiave è regole.
“Le regole – sottolinea Tremonti – sono strategiche, perchè sono una base di fiducia per uscire dalla crisi e sono la base di sicurezza per evitare che questa crisi non sia la preparazione della prossima crisi. Il campo delle regole è molto ampio: tutte sono necessarie, nessuna è sufficiente. Ci sono regole finanziarie e regole che occupano altri domini. Ci sono regole tecniche e regole che hanno una cifra di principio.

L’Italia su questo versante ha in preparazione per il prossimo mese un’iniziativa alla quale il ministro dell’economia attribuisce un grande significato. “Per quanto ci riguarda tra prassi e utopia l’11 di maggio a Roma – annuncia Tremonti – riuniamo i maggiori giuristi del mondo. Un seminario di discussione su di un set di possibili regole generali.
Sicuramente il contributo dei giuristi presenti sarà importante: verranno dalla Cina, dalla Russia, dall’Europa, dagli Stati Uniti e sarà un contributo in qualche modo parallelo a quello del G8-G20. L’utopia è una specie di tavola kantiana dei valori universalisi. E sono sicuro che questo tipo di regole serva per uscire dalla crisi”.

La terza parola chiave è regole.
“Le regole – sottolinea Tremonti – sono strategiche, perchè sono una base di fiducia per uscire dalla crisi e sono la base di sicurezza per evitare che questa crisi non sia la preparazione della prossima crisi. Il campo delle regole è molto ampio: tutte sono necessarie, nessuna è sufficiente. Ci sono regole finanziarie e regole che occupano altri domini. Ci sono regole tecniche e regole che hanno una cifra di principio.

L’Italia su questo versante ha in preparazione per il prossimo mese un’iniziativa alla quale il ministro dell’economia attribuisce un grande significato. “Per quanto ci riguarda tra prassi e utopia l’11 di maggio a Roma – annuncia Tremonti – riuniamo i maggiori giuristi del mondo. Un seminario di discussione su di un set di possibili regole generali.
Sicuramente il contributo dei giuristi presenti sarà importante: verranno dalla Cina, dalla Russia, dall’Europa, dagli Stati Uniti e sarà un contributo in qualche modo parallelo a quello del G8-G20. L’utopia è una specie di tavola kantiana dei valori universalisi. E sono sicuro che questo tipo di regole serva per uscire dalla crisi”.

BOL

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