Belgrado, 8 mar. (TMNews) – Dopo tre anni di gelo riparte oggi a Bruxelles il dialogo tra Belgrado e Pristina. L’appuntamento è di per sé un traguardo, considerando che è il primo contatto ufficiale tra le parti dopo la dichiarazione di indipendenza del Kosovo, il 17 febbraio 2008. D’altro canto sono tali gli ostacoli di natura interna e bilaterale, che la ripresa stessa dei negoziati si basa sulla limitazione del loro oggetto alle “sole questioni pratiche”, lasciando così sullo sfondo il principale nodo politico rimasto irrisolto dopo la secessione: lo status del Kosovo. “Il dialogo si sta avviando senza pregiudicare lo status, cosa che non penso sarebbe accettabile tanto per Belgrado quanto per Pristina” ha rassicurato l’Alto rappresentante Ue, Catherine Ashton, intervistata sia dal quotidiano serbo Politika che dal kosovaro Koha ditore.
Catasto, dogane, telecomunicazioni, spazio aereo. Ma anche targhe dei veicoli, testi e programmi scolastici. Al momento Belgrado e Pristina non sono pronte a discutere che di “questioni tecniche che incidono sulla vita quotidiana” dei cittadini contesi. E non c’è “da aspettarsi miracoli” secondo le dichiarazioni della vigilia del capo negoziatore serbo, Branko Stefanovic. “Non ci mancano – precisa – buona volontà e nuove soluzioni, il processo (negoziale) durerà quanto necessario”. Così, “il dialogo si svolgerà in un clima costruttivo e creativo” secondo Edita Thairi, capo negoziatore di Pristina.
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