COCQUIO TREVISAGO Una lettera anonima contenente un collage di ritagli degli articoli pubblicati pochi giorni fa sul nostro giornale relativi alla notizia del rinvio a giudizio di Giuseppe Piccolomo, l’ex imbianchino di Ispra accusato di essere l’assassino di Carla Molinari. La busta di colore bianco è stata trovata ieri mattina nella cassetta delle posta di casa dal destinatario, il consigliere comunale delegato alla sicurezza di Cocquio Trevisago Giampiero Rondina. Rondina pochi giorni fa aveva rilasciato alcune dichiarazioni a «La
Provincia di Varese» in merito agli sviluppi giudiziari della vicenda e commentando proprio le altre lettere anonime: una recapitata in Comune alcuni mesi fa e l’altra pochi giorni fa a «La Prealpina».
Il diretto interessato ha subito sporto denuncia alla polizia. La busta che conteneva due fogli, uno con i ritagli di giornale e l’altro con incollato il nome della nostra testata, è stata presa in custodia dalla polizia locale e poi consegnata alla questura di Varese. Starà agli inquirenti capire se il mittente delle missive anonime sia un mitomane, qualcuno in vena di fare scherzi oppure qualcuno che ha davvero qualcosa da dire sulla vicenda del delitto di Carla Molinari. Sia Rondina che il sindaco Mario Ballarin intanto esprimono profonda preoccupazione per l’accaduto. «Sono preoccupato – ammette il consigliere comunale che di mestiere fa la guardia al centro commerciale – più per la mia famiglia che per me; questa persona conosce il mio indirizzo di casa e questo chiaramente non è tranquillizzante».
Solidarietà totale a Rondina a nome di tutta l’amministrazione comunale arriva dal sindaco. «La preoccupazione c’è – dichiara Ballarin – perché in questa lettera ci leggo una velata minaccia nei confronti di Rondina rispetto alle dichiarazioni rilasciate al giornale; citando le sue parole sembra quasi un avvertimento a stare attento a ciò che dice».
b.melazzini
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