Sarah Scazzi/A Michele Misseri contestata la violenza sessuale


Taranto, 8 nov. (Apcom)
– A Michele Misseri, reo confesso per l’omicidio della nipote Sarah Scazzi, la Procura della Repubblica di Taranto contesta, oltre ai reati di omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere, anche il reato di violenza sessuale in relazione alle presunte molestie di cui l’uomo si sarebbe reso responsabile nei confronti della quindicenne, quando la ragazzina era ancora in vita.

La contestazione di questo reato è indicata nel verbale di sequestro delle 49 cinture d’abbigliamento portate via sabato sera dai carabinieri da casa Misseri per individuare l’arma con la quale Sarah sarebbe stata strangolata. Misseri aveva detto esplicitamente di aver tentato un approccio sessuale con la nipote l’8 ottobre scorso, interrogato dal gip del Tribunale di Taranto Martino Rosati nell’udienza di convalida del fermo al quale il contadino era stato sottoposto dopo aver fatto ritrovare il cadavere di Sarah. In quella occasione il contadino aveva riferito anche di aver tentato un altro approccio una settimana prima del delitto.

Mai prima d’ora gli inquirenti avevano contestato al contadino di Avetrana la violenza sessuali su Sarah. Questo significa che ora questo dettaglio è ritenuto credibile; la sua posizione non si alleggerisce più di tanto, ma verosimilmente è ritenuta più attendebile la sua ultima versione, quella secondo cui a uccidere Sarah fu la cugina Sabrina, sua figlia. Misseri ha detto la settimana scorsa di non aver ucciso la ragazzina ma di averne solo occultato il cadavere.

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fmc/aqu

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