Cislago, morto il marocchino La romena martedì dal giudice

CISLAGO È morto nel tardo pomeriggio di ieri il ventinovenne marocchino Omar Amali, spacciatore già condannato ad un anno e mezzo, arrivato in fin di vita all’ospedale di Saronno nella notte tra sabato e domenica: qualcuno gli ha sparato alla testa in circostanze ancora tutte da chiarire. Le sue condizioni sono apparse da subito disperate: la pallottola di piccolo calibro, sparata non a bruciapelo, si è conficcata all’interno del cranio e lì è rimasta con conseguenze devastanti. Il sostituto procuratore di Busto Roberto Pirro Balatto, titolare delle indagini, ha cambiato il capo di imputazione in omicidio volontario: oggi sarà affidato l’incarico per l’autopsia sul cadavere.

L’indagine, condotta dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Saronno, si concentra in sulla giovane rumena di 27 anni, arrestata per favoreggiamento poche dopo l’arrivo della vittima in ospedale. Cherchez la femme, insomma. Intorno a lei ruotano informazioni fondamentali. Finora ha cercato di depistare le indagini. Sarà ascoltata alle 10.30 di oggi dal gip Nicoletta Guerrero in sede di interrogatorio di convalida. Gli inquirenti sono convinti che la ragazza sappia molto: lei ha chiamato i soccorsi facendo in modo che il giovane marocchino arrivasse in ospedale. Sempre lei ha asserito in una prima incredibile ricostruzione che il ventinovenne si fosse ferito alla testa da solo cadendo dalle scale.

 A fronte del foro di ingresso del proiettile la donna ha cambiato versione: quel ragazzo le era stato portato a casa da altri due marocchini, a lei sconosciuti, che le avrebbero chiesto di portarlo in ospedale dichiarando di non poterlo fare, in quanto clandestini. Infine la donna avrebbe asserito di non aver mai visto la vittima, salvo poi dichiarare che, forse, era tra i disperati che dormivano sui materassi luridi buttati nel sottoscala della palazzina di via Cavour dove la donna vive con il marito.

Simona Carnaghi

f.tonghini

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