Febbre suina: Oms alza l’allarme a grado 5:pandemia imminente


Ginevra, 30 apr. (Apcom)
– L’Organizzazione mondiale della Sanità
(Oms) ha innalzato ieri sera da 4 a 5 il suo livello di allarme
sull”influenza suina’, segno che considera una pandemia come
“imminente”. Nel frattempo, nuovi casi sono stati confermati oggi
in Messico, Europa e Stati Uniti: la malattia si è diffusa fino a
totalizzare i 192 casi ufficialmente confermati in tutto il
mondo, almeno 114 secondo l’Organizzazione mondiale della sanità
(Oms), i cui dati sono in genere inferiori perché procede a
verifiche più approfondite.

Durante la giornata di ieri, in Messico sono stati confermati 23 nuovi
casi, che hanno portato a 49 il totale: il Paese dove l’epidemia
ha avuto origine ha confermato la morte di 7 persone, ma ci sono
sospetti su 159 decessi, con 1.311 ricoveri e 2.498 casi sospetti
in totale. E mentre la Federazione di calcio messicana ha deciso
di far giocare tutte le 176 partite di calcio di questo fine
settimana senza pubblico, il sindaco della capitale, Città del
Messico, ha indicato che se l’epidemia si stabilizzerà, potrebbe
revocare l’ordine di chiusura dei luoghi pubblici fino al 5
maggio.

Negli Stati Uniti, la situazione non è ancora così grave, ma
diventa sempre più preoccupante: oltre alla morte di un bambino
messicano di due anni – che era in Texas con la famiglia per
trovare dei parenti – sono stati ormai confermati 92, in 10
Stati, dalla costa est a quella ovest. Fra gli altri casi di
contagio, in serata il Pentagono ha confermato quello di un
membro dei marines nel sud della California. Ma anche in Europa
si sono registrati nuovi casi: 6 in Spagna (di cui uno che non
proveniva dal Messico, anche se la fidanzata era stata
recentemente in quel paese), che portano il totale nel paese
iberico a 10; 3 in Gran Bretagna, che ormai ne totalizza 5; 3 in
Germania e uno in Austria. E la Nuova Zelanda ha confermato il
contagio di 14 persone tornate dal Messico.

L’Oms, in una riunione d’urgenza convocata in serata a Ginevra,
ha deciso di alzare il livello di allarme da 4 a 5, il penultimo
prima della dichiarazione ufficiale di pandemia. Il livello 5
significa che una pandemia è considerata come “imminente” ed è
considerata tale quando vi sono focolai autonomi in almeno due
paesi della stessa regione del mondo. La direttrice dell’Oms
Margaret Chan ha chiesto a tutti i paesi del mondo di “attivare
immediatamente il loro piano di preparazione alla pandemia”. Chan
ha ricordato che nel caso di una pandemia “è davvero tutta
l’umanità ad essere minacciata” dalla malattia, ma ha anche
sottolineato che, dopo la paura per l’influenza aviaria
negli scorsi anni, il mondo è preparato a un’eventuale epidemia
globale planetaria come non lo è mai stato prima nella
storia.

Diversi Paesi hanno già annunciato misure d’emergenza: negli
Stati Uniti, il governo federale ha deciso di distribuire ai
singoli Stati riserve dell’antivirale Tamiflu sufficienti al
trattamento di 11 milioni persone, nel caso in cui fosse
necessario. In Egitto, dove non è stato segnalato finora nessun
caso di influenza né fra i maiali né fra gli umani, il governo ha
tuttavia ordinato l’abbattimento di tutti i maiali negli
allevamenti del paese, stimati a 250.000. Una misura che ha
rilanciato le polemiche, dato che gli allevatori di tutto il
mondo ma anche alcune istituzioni come la Commissione europea
vorrebbero che il virus – che già si trasmette direttamente fra
gli umani – non fosse associato alla carne suina: la contrazione
della malattia, ha detto la commissaria Ue alla Salute Anrdroulla
Vassiliou, “nulla a ha che fare con la carne di maiale, che se
mangiata cotta è perfettamente sana”.

Nel frattempo la Francia (dove sono sotto esame due casi
sospetti) ha annunciato che intende chiedere all’Ue la
sospensione dei voli verso il Messico. La questione – già evocata
oggi in una riunione già in programma dei ministri dei Trasporti
dei 27 – sarà sul tavolo della riunione straordinaria dei
ministri della Salute convocata per domani a Lussemburgo.

Ape

© riproduzione riservata