BODIO LOMNAGO Lo chiamavano Modugno, un po’ per il nome un po’ per le radici meridionali, un po’ perché era arrivato al nord proprio mentre impazzavano le canzoni più famose del cantante siciliano. Grande sconforto e dolore a Bodio per la tragica scomparsa di Domenico Aracri, il pensionato del paese schiacciato ieri mattina dal trattore mentre stava trasportando della legna in un bosco di Cazzago Brabbia. Una morte che ha lasciato tutti senza parole. Domenico avrebbe compiuto 69 anni il 17 novembre,
era originario di Crotone in Calabria e si era trasferito in provincia di Varese nel 1964. Aveva fatto enormi sacrifici, aveva lavorato sodo per sbarcare il lunario lavorando per molti anni come muratore prima di dare vita a una piccola impresa edile che i figli stanno portando avanti ora che già da qualche tempo il papà era andato in pensione. Se c’era da dare una mano, Domenico non si tirava indietro, neanche adesso dopo anni di lavoro. Aveva vissuto a Inarzo e a Biandronno prima del trasferimento nell’attuale casa in via Degli Onizzoni a Bodio. Era molto conosciuto in paese e apprezzato per le qualità professionali e per quelle umane. Nel corso della sua vita ha trascorso anche una piccola parentesi lavorativa alla Whirlpool, ma la voglia di indipendenza, di autonomia lo ha spinto a scegliere altre strade. «Era un lavoratore infaticabile – ricorda un parente stretto – era una persona perbene, un uomo generoso dal grande temperamento. Non si tirava mai indietro e quando c’era qualcuno da aiutare lo faceva senza problemi. Faceva un favore senza volere nulla in cambio. Una persona straordinaria». Era un uomo di vecchio stampo che lavorava e che amava la sua famiglia: la moglie, quattro figli e sette nipoti di cui andava fiero. «Teneva molto – dice il parente – all’unità familiare. Durante le feste ci sia riuniva tutti insieme». Aracri non aveva mai dimenticato la sua Calabria: «Ogni anno – ricorda un l parente – quando andava in ferie tornava a casa. Era molto legato alle sue origini». La natura, gli animali, la vita all’aria aperta. Erano queste le sue grandi passioni. Passione che purtroppo gli è costata la vita. Per tutta la giornata di ieri tante persone hanno raggiunto via Degli Onizzoni testimoniando vicinanza e solidarietà alla famiglia: «Era una persona eccezionale – sussurra un’amica di famiglia – siamo sconvolti per quello che è successo, non meritava una fine del genere».
b.melazzini
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