Mosca, 25 gen. (TMNews) – Il giorno dopo l’attentato nell’aeroporto di Domodedovo a Mosca si continua con il riconoscimento delle vittime. Alle 7.30 locali – le 5.30 italiane – era stata stabilita l’identità di 25 delle 35 persone uccise dall’attacco kamikaze nel principale scalo moscovita. Tra i morti vi sono sei stranieri, riferisce la stampa russa, in attesa delle conferme ufficiali: due britannici, un tedesco e tre cittadini di repubbliche sovietiche del centro-asiatico. L’unico italiano coinvolto – Rosario Romano – è stato ferito non gravemente, mentre tra i 97 ancora ricoverati in ospedale alcuni versano in condizioni preoccupanti.
La pista seguita è quella del terrorismo caucasico, di un attacco compiuto forse da un ‘combattente’ di origine araba, anche se fonti dei servizi di sicurezza affermano che si temeva un’azione ad opera di una donna-kamikaze, come nel marzo 2010, quando due ‘fidanzate di Allah’ (come vengono chiamate le donne addestrate per attentati suicidi) si fecero saltare in aria nella metropolitana di Mosca, uccidendo 40 persone.
Così ieri sera circolava la voce della morte il 31 dicembre, non voluta, della giovane che si sarebbe dovuta immolare in un aeroporto, sostituita poi da un altro volontario. In ogni caso il dito è puntato contro gli estremisti islamici dal Caucaso, anche se per ora non vi è alcuna rivendicazione e il sito Kavkazcentr, tradizionalmente portavoce delle posizioni dei ribelli islamici caucasici, stamattina riportava solo la cronaca dei fatti di ieri a Domodedovo, ironizzando sulla presunta “pista seguita da giorni dalle forze di sicurezza russe”, che sarebbero state sulle tracce, invano, di tre sospetti.
Orm/Fcs
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