Il Cairo, 7 feb. (TMNews) – Migliaia di egiziani hanno passato la notte a piazza Tahrir, al Cairo, per il 14esimo giorno di protesta contro il presidente Hosni Mubarak e il suo regime e all’indomani dell’inizio del dialogo tra le autorità al potere e i gruppi di opposizione, compresi i Fratelli Musulmani. Questa mattina, intanto, uomini armati hanno lanciato quattro razzi su una caserma di polizia nella città egiziana di Rafah, alla frontiera con la Striscia di Gaza, provocando un ferito.
Intanto al Cairo, la vita riprende lentamente il suo corso: numerose attività commerciali e alcune banche hanno riaperto oggi i battenti, la circolazione sulle strade e sui ponti è stata ristabilita. Alcuni manifestanti hanno dormito in tenda vicino ai carri armati dell’esercito che bloccano gli accessi a piazza Tahrir, in modo da impedire nuovi disordini.
Ieri, il potente movimento d’opposizione dei Fratelli musulmani, tradizionale bestia nera del potere, ha avviato un inedito dialogo con le autorità, definendo però insufficienti le riforme proposte dal regime di Mubarak. I partecipanti a questa riunione del “dialogo nazionale” si sono messi d’accordo su “una transizione pacifica basata sulla Costituzione”, ha riferito il portavoce del governo, Magdi Radi, in un comunicato dopo la riunione.
Ma i Fratelli musulmani hanno subito denunciato l’insufficienza delle riforme proposte. “Il contenuto del comunicato è insufficiente”, ha dichiarato Mohamed Mursi, alto responsabile dei Fratelli musulmani, in una conferenza stampa. “Le richieste sono sempre le stesse. Loro (il governo) non hanno risposto alla maggioranza delle richieste, ma solo ad alcune, e in maniera superficiale”, ha precisato Essam al Aryan, un altro alto responsabile della confraternita. C’è stato “consenso” “sulla formazione di un comitato per studiare e proporre degli emendamenti costituzionali e legislativi entro la prima settimana di marzo”, ha spiegato Radi.
Da parte sua, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, in un’intervista a Fox News, ha ribadito il suo appello per una transizione “ordinata”. “Quello che io voglio è un governo rappresentativo in Egitto e ho fiducia nel fatto che se il paese avvierà un processo ordinato di transizione, in Egitto ci sarà un governo con cui noi collaboreremo”, ha detto Obama. “Gli Egiziani vogliono la libertà, elezioni libere e giuste, vogliono un governo rappresentativo, vogliono un governo che li ascolti – ha aggiunto – e noi abbiamo detto loro di avviare subito la transizione, una transizione ordinata”, ha continuato Obama.
(con fonte Afp)
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