L’Aquila, 22 ago. (TMNews) – Nessuna certezza che Salvatore Parolisi il 18 aprile fosse a Ripe di Civitella, dove è stata trovata senza vita Melania Rea, deriva dall’analisi della posizione dei cellulari: è la tesi sostenuta di fronte ai giudici del tribunale del Riesame dell’Aquila dalla difesa del caporalmaggiore dell’esercito, in carcere per l’omicidio della moglie.
“I cellulari dicono che essi erano nelle zone dove sono avvenuti i fatti, ma non si può escludere che stessero da una parte piuttosto che dall’altra”: ha dichiarato Roberto Cusani, consulente del collegio difensivo di Salvatore Parolisi e professore di ingegneria delle telecomunicazioni alla Sapienza, durante una breve pausa dell’udienza al Tribunale del Riesame.
Riferendosi ai cellulari del militare e a quello della moglie Melania Rea, Cusani ha escluso che in base ai dati acquisiti dagli investigatori si possa affermare con certezza che i due fossero sul Pianoro di Colle San Marco, dove Parolisi afferma di aver perso le tracce della moglie, oppure a Ripe di Civitella, il luogo dove Melania è stata trovata priva di vita, massacrata con 35 coltellate.
Il consulente ha presentato una relazione di alcune pagine nella quale vengono richiamati i meccanismi di aggancio dei cellulari alle celle telefoniche: “La posizione dei cellulari non è definita e tra Colle San Marco e Ripe di Civitella questi potrebbero anche essere in un punto intermedio”. “La prova delle celle non dà risultati certi”, afferma Cusani. Il consulente del collegio difensivo di Parolisi ha anche contestato le conclusioni relative ai tabulati telefonici cui sono giunti gli inquirenti. “I dati sono stati raccolti in modo tecnicamente corretto, ma recepiti in maniera forzata”, ha affermato il professore. “Qualcosa che è probabile e possibile è diventata quasi certa, e questo non lo ritengo corretto”.
La posizione del cellulare di Salvatore Parolisi, è stato uno dei punti cardine sul quale si è basata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il caporalmaggiore dell’Esercito firmata il 2 agosto dal Gip teramano Giovanni Cirillo.
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