CAZZAGO BRABBIA «Dobbiamo tenere alta la guardia evitando che specie non autoctone proliferino nei nostri laghi. L’ecosistema del Lago di Varese va tutelato». All’indomani della pesca “miracolosa” di Cazzago Brabbia, che ha portato alla clamorosa cattura di un temolo russo gigante di 32 chili (specie finora sconosciuta nei nostri bacini), l’assessore provinciale all’Agricoltura e alla Gestione Faunistica, Bruno Specchiarelli, è tornato a farsi sentire chiedendo senso di responsabilità e rispetto per l’ambiente. L’ecosistema del Lago di Varese è
a forte rischio soprattutto per la presenza di tanti pesci che, non avendo nulla a che fare con il bacino varesino, stanno letteralmente stravolgendo le condizioni originarie dell’habitat lacustre. Il temolo russo è stato pescato mercoledì mattina da Natale Giorgetti, papà dell’onorevole Giancarlo Giorgetti, nonché storico pescatore della provincia di Varese. L’anziano pescatore utilizzando la rete ha riportato a galla un “bestione” del peso di oltre trenta chilogrammi. Una sorpresa clamorosa considerando che di questa specie, originaria dell’Asia orientale, non si era mai avuta traccia fino a 48 ore fa. Il temolo russo, come i carassi e i siluri hanno stravolto la fauna del Lago di Varese. Qualcuno ce li ha gettati dentro e poi, a causa della loro proliferazione, ne sono scaturiti danni ambientali consistenti. Per questo motivo anche l’idea, venuta a qualcuno, di utilizzare il temolo russo addirittura come spazzino del lago non è percorribile, anzi potrebbe essere deleteria. Il temolo, infatti, a differenza dei siluri, filtra tutto ciò che è in sospensione nell’acqua ripulendo i bacini tanto da essere immessi appositamente in alcuni laghetti di pesca sportiva dagli stessi gestori. «E’ una strada che può essere seguita per alcuni specchi – spiega l’assessore – ma non lo farei per il lago di Varese. Non dimentichiamo che il temolo ha bisogno di molto plancton togliendolo alla disponibilità degli altri pesci. Dobbiamo stare attenti, i pescatori non devono fare la stupidaggine di immetterli nel lago. Un pescatore professionista come Natale Giorgetti ha subito chiamato gli esperti della Provincia, qualche pescatore dilettante avrebbe potuto pensare di rimetterlo nell’acqua o peggio ancora di metterne degli altri. Non è possibile che ogni volta stiamo a commentare queste anomale scoperte con specie non autoctone pescate da qualche pescatore. Dobbiamo prestare maggiore attenzione – conclude – per tutelare un patrimonio così importante del nostro territorio». Già, perché in ballo c’è l’equilibrio del Lago di Varese.
b.melazzini
© riproduzione riservata