Taranto, 27 mag. (TMNews) – Prima notte in carcere per Cosima Serrano. La donna, mamma di Sabrina e moglie di Michele Misseri, è stata arrestata ieri sera con l’accusa di concorso morale in omicidio volontario e in soppressione di cadavere. Una nuova ordinanza è stata notificata ieri in carcere anche a Sabrina che risponde di omicidio premeditato, sequestro di persona e concorso in soppressione di cadavere. Quest’ultima è una accusa nuova per la ragazza, mentre l’ipotesi di omicidio diventa aggravata dalla contestazione della premeditazione.
L’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Martino Rosati su richiesta del procuratore aggiunto Pietro Argentino e del sostituto Mariano Buccoliero, riscrive il delitto di Avetrana. Il gip contesta a Cosima il concorso in omicidio, per aver assistito inerme mentre la figlia Sabrina uccideva Sarah nell’abitazione di via Deledda e non più nel garage come era emerso sinora dagli atti giudiziari. A madre e figlia viene attribuito un ruolo anche nella soppressione del cadavere.
Secondo il magistrato, infatti, Cosima e Sabrina la mattina del 27 agosto si sarebbero recate in contrada Mosca per gettare il corpo di Sarah nella cisterna dove fu ritrovato quaranta giorni dopo grazie alle indicazioni fornite da Michele Misseri ai carabinieri. Nell’ordinanza si parla anche dello stesso Michele a cui, in questo caso, viene contestato unicamente l’occultamento di cadavere su ordine, una ipotesi di reato che sarebbe legata a quanto accaduto il pomeriggio del 26 agosto.
La svolta nelle indagini sull’omicidio della piccola Sarah arriva dai carabinieri del Ros che hanno ricostruito dai tabulati telefonici la mappa degli oltre quattromila sms che Sabrina e Ivano (il ragazzo conteso tra le due cugine) si sono scambiati nei quattro mesi precedenti il delitto, messaggi dai quali sarebbe emerso in maniera inequivocabile il movente del delitto, definito esile dalla Cassazione nei giorni scorsi, ma invece ritenuto assai solido dal gip Martino Rosati che nelle 90 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare ha anche indirettamente risposto ai rilievi della Suprema Corte. Nel provvedimento ci sarebbero anche i contenuti di alcune intercettazioni ambientali in carcere tra Cosima Serrano e suo marito Michele Misseri, colloqui dai quali, stando a quanto trapelato, sarebbero emerse le pressioni che la donna avrebbe fatto sul consorte “suggerendogli” la versione da fornire al suo nuovo avvocato, un elemento che – se confermato – andrebbe ad aggiungersi al lungo elenco dei depistaggi messi in atto in questa vicenda. “Continuiamo a lavorare per completare il mosaico di questa vicenda” ha spiegato il procuratore capo Franco Sebastio, aggiungendo che “c’è sempre la presunzione d’innocenza. Abbiamo continuato a lavorare raccogliendo una notevole quantità di nuovi elementi”. Tutto lascia supporre, insomma, che l’indagine sul delitto di Avetrana non sia affatto chiusa.
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