VARESE Varese ancora protagonista della trasmissione «Chi l’ha Visto». Questa volta però per un caso che risale al 1984 e legato ad una setta religiosa. La nostra città si è intrecciata con il destino di Francesco Marino, un ragazzo di Benevento scomparso il primo maggio del 1984 e all’epoca appena ventitreenne. Una sparizione misteriosa che non ha mai convinto i genitori. Francesco Marino sparì mentre da Benevento tornava a Bologna, dove lavorava per l’Azienda telefonica di Stato.
Non arrivò mai alla pensione in cui alloggiava e da quel primo maggio non lo videro più nemmeno al lavoro. Si è eclissato lasciando dietro di sé un oscuro presagio. Una frase che avrebbe detto ai genitori prima di salire sul treno: «me ne vado per sempre. Muoio qui per rinascere da un’altra parte». Da li sono partite le ricerche. Da quella sua fissazione per San Francesco e per la necessità di abbandonare tutto per dedicarsi agli altri, i genitori hanno subito pensato che dietro al suo allontanamento ci fosse una questione legata alla fede. Non si sbagliavano, perché dopo il primo passaggio della foto di Francesco durante la trasmissione di Raitre, nel 1989, arrivarono un sacco di segnalazioni e tutte riconducibili ad ambienti religiosi.
Molte, in particolare, portarono i famigliari di Marino dritti a Varese, all’allora sede dell’ Associazione Spirituale per l’Unificazione del Mondo Cristiano (Asumc). Un movimento pseudo cristiano fondato dal reverendo Moon (lo stesso che celebrò il matrimonio di Monsignor Milingo e Maria SungSung) nel’54 e che dal’78 operò anche a Varese con una sede al Sacro Monte.
Proprio nella città Giardino in molti ricordano di aver visto il giovane Francesco Marino, impegnato in un corso di una settimana insieme agli altri adepti di Moon. E da Varese i genitori hanno di nuovo perso le sue tracce. Nel 1996, infatti, l’Asumc fu trasformata nella Federazione delle Famiglie per L’Unità e la Pace nel Mondo, mantenendo però intatti i caratteri religiosi che lo contraddistinguevano e anche a Varese se ne hanno tracce solo fino al 2002. Nel giugno di quell’anno il reverendo Moon, collegato in videoconferenza dall’Hotel Sheraton di Washington con la «Locanda» del Montallegro a Calcinate del Pesce, ha benedetto un centinaio di coppie varesine. La sede dell’associazione religiosa non c’è più, anche perché nel centro di Varese si tenevano solo dei corsi per gli adepti. Oggi le sedi in Italia sono sei (Roma, Torino, Milano, Bologna, Padova e Bologna) e i «simpatizzanti» sarebbero solo ottomila e trecento le famiglie impegnate nel lavoro di apostolato nella zona di origine. La Chiesa dell’Unificazione si presenta come un movimento ecumenico, missionario, di redenzione dell’umanità, attraverso la realizzazione della «famiglia ideale» centrata su Dio. Gli allora responsabili della comunità varesina hanno ammesso di aver ospitato Francesco Marino per qualche giorno nel 1984, ma da allora di lui si è persa ogni traccia. Potrebbe essere ancora in città. Oggi avrebbe cinquant’anni e i famigliari sono convinti che sia ancora vivo e che abbia subito una sorta di «lavaggio del cervello» e che quella di allontanarsi dai suoi affetti non sia stata una sua scelta. Potrebbe, quindi, aver deciso di fermarsi a Varese e costruire qui la sua «famiglia ideale».
Valentina Fumagalli
e.marletta
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