Washington, 2 mag. (Apcom) – Le autorità sanitarie statunitensi non escludono che il focolaio iniziale del virus A (H1N1) responsabile dell’epidemia di febbre suina abbia avuto origine negli Stati Uniti.
“Mentre proseguiamo le nostre indagini negli Stati Uniti, è possibile che si scopra l’esistenza di casi di contagio precedenti” a quelli riscontrati in Messico, ha indicato Scott Bryan, un responsabile del Centro di controllo e di prevenzione delle malattie (Cdc) negli Stati Uniti, al quale sono stati chiesti chiarimenti su numerosi casi in California.
Secondo il Wall Street Journal, il primo di questi casi scoperti è stato quello di un bambino di 10 anni nella contea di San Diego (California), vicino alla frontiera messicana, il 30 marzo. Per sicurezza i medici hanno effettuato un prelievo nella gola del bambino e l’hanno inviato al Cdc per le analisi, il 14 aprile scorso.
I laboratori hanno determinato che si trattava di una nuova variante di un virus dell’influenza di origine suina H1N1, secondo il quotidiano: il responsabile del Cdc non ha smentito la notizia. Una bambina è stata inoltre contagiata poco dopo in una vicina contea californiana, così come suo cugino. E’ stato accertato che tutti questi casi di influenza sono stati provocati dal nuovo virus (AH1N1) e che questi bambini non erano andati in Messico e non erano stati a contatto con maiali. Tuttavia, il responsabile del Cdc ha spiegato che potrebbe trattarsi di una variante del virus, spiegando che tra dicembre 2005 e gennaio 2009, il Cdc ha rilevato dodici diversi ceppi atipici di virus di origine suina. Secondo Lisa Winston, specialista in epidemiologia della facoltà di medicina dell’Università di San Francisco, “il percorso di un virus può essere imprevedibile”.
Fco
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