Bimbo morto in auto,padre disperato a amici conferma dimenticanza

Perugia, 28 mag. (TMNews) – “Lasciatemi morire. Il mio piccolo non può essere morto”: Sergio Riganelli, custode del club Velico di Trasimeno, è disperato e non si è dato pace per tutto il pomeriggio di ieri e la notte, come riferiscono sia amici sia fonti dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, dopo aver commesso il tragico errore di aver lasciato ieri il figlio Jacopo, di 11 mesi, nell’auto dalle 9.30 alle 12.20 mentre lui si era recato al lavoro come sempre. Riganelli, che è indagato per omicidio colposo, sarà interrogato oggi dal pm Mario Formisano per accertare come sono andati i fatti.

Come avrebbe già detto ad amici e parenti, la tragedia si sarebbe verificata per via di una dimenticanza: Sergio non si sarebbe ricordato della presenza del figlio che si trovava messo sul seggiolino dietro al suo sedile di conducente. E così invece di andare all’asilo ad accompagnarlo, si è recato direttamente al lavoro, dove doveva preparare gli spazi e le barche per l’inizio della stagione estiva. Poi, intorno alle 12.20, sarebbe stato assalito da un dubbio e si è precipitato direttamente all’automobile scoprendo la tragedia.

Secondo la ricostruzione ufficiale il 118 è stato chiamato dallo stesso padre di Jacopo. Oggi pomeriggio, intorno alle 16, è prevista l’autopsia. La prima ispezione sanitaria ha fatto emergere come causa della morte: arresto cardiocircolatorio per esposizione al sole prolungata. Praticamente il bimbo ha perso tutti i liquidi e velocemente tutti gli organi sono andati fuori uso. Passignano sul Trasimeno è in lutto. Il piccolo centro lacustre, di 7mila abitanti, non ha nessuna voglia di parlare con i cronisti. Al Club velico non risponde nessuno. Sul cancello c’è scritto “Chiuso per lutto” e fuori giace un piccolo mazzo di cigli bianchi. All’asilo “Sacro Cuore” addirittura c’è un invito della presidenza ad evitare di parlare della famiglia e del piccolo Jacopo: “A seguito del grave lutto che ha colpito l’asilo si chiede a tutti quanti un rispettoso silenzio. Di evitare pettegolezzi e inopportune domande”.

Bnc/Cro

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