Trieste, 30 mag. (TMNews) – I ballottaggi nel Nordest decretano la rimonta del centrosinistra e sparigliano le carte in Veneto e Friuli-Veneza Giulia, feudi tenuti saldamente in mano al centrodestra.
A Trieste il Pd conquista Comune e Provincia rispettivamente con Roberto Cosolini e Maria Teresa Bassa Poropat, riconfermata al secondo mandato. Del resto, già al primo turno nel capoluogo giuliano si era capito come sarebbe andata a finire. Roberto Cosolini aveva ottenuto il 40,6% giungendo poi al ballottaggio al 57,4%. Lo stesso dicasi per Poropat, la presidente della Provincia di Trieste al primo turno aveva totalizzato il 48,48% arrivando al secondo turno al 58%.
Nel capoluogo giuliano, poi, sul centrodestra hanno pesato la frammentazione e i litigi interni, come riconosciuto dagli stessi candidati sconfitti, Giorgio Ret alla provincia e Roberto Antonione in comune, mentre invee il centrosinistra a Trieste è stato premiato fin dalle primarie proprio per la coesione e unitarietà d’intenti. “Non è una sorpresa la vittoria del centrosinistra – ha commentato Ret – sarebbe stato un miracolo il contrario, nel centrodestra siamo partiti malissimo e paghiamo un periodo di divisioni interne spaventose”.
Interessante anche il risultato in Veneto, dove comunque il comune di Rovigo è andato al Pdl di Bruno Piva (51%) per un centinaio di voti, sconfitto Federico Frigato candidato del centrosinistra fermatosi al 49%. Al primo turno Piva partiva già avvantaggiato dal suo 42,79% e ha potuto aggiungere i voti derivanti dall’apparentamento con la lista di centro Federazione dei moderati. Spicca l’esperimento di Chioggia (Venezia), dove l’alleanza Pd-Udc ha premiato il centrosinistra con la vittoria di Giuseppe Casson al 59% contro Beniamino Boscolo Capon che è rimasto fermo al 41%. Al primo turno nella cittadina lagunare, la sesta del Veneto per abitanti che usciva da un’amministrazione di centrodestra, Casson aveva ottenuto il 31,7, mentre Boscolo seguiva col 22%.
Da valutare anche il risultato di Marca Trevigiana, feudo leghista per eccellenza. A Oderzo vince il centrosinistra con le due civiche del sindaco uscente Pietro Dalla Libera con un vero e proprio plebiscito al 63,7% contro la candidata del centrodestra, Michela Durante che si ferma al 36,2%, Montebelluna conferma invece il centrodestra con Marzio Favero al 52,1%.
I ballottaggi hanno misurato, comunque, un arretramento della coalizione di governo Pdl-Lega, in un territorio, il Veneto, roccaforte consolidata del centrodestra verde-azzurro. Il primo ad accorgersene è proprio il segretario veneto della Lega Nord, Gian Paolo Gobbo che, però, la mette sul piano della politica nazionale criticando la sovraesposizione di Berlusconi a Milano definita “non opportuna” e invita la Lega Nord a fare una seria riflessione “in casa propria” sul risultato delle amministrative.
Plaude, invece, alla doppia vittoria del centrosinistra a Trieste, città dove storicamente il centrodestra aveva un forte bacino di elettori, l’europarlamentare Debora Serracchiani che già dopo il primo turno aveva parlato di “en plein a Trieste”. “Il Governo dovrebbe prendere atto di aver subito un voto di sfiducia da popolo – conclude l’esponente democrat – e trarne le debite immediate conseguenze”.
Bnz
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