New York, 25 ago. (TMNews) – Rick Perry, il governatore del Texas, ha superato Mitt Romney, finora il candidato preferito dagli elettori conservatori in vista delle presidenziali del 2012. Cinque sondaggi, condotti dai gruppi di ricerca Gallup, Rasmussen Reports, Public Policy Polling e YouGov mostrano Perry in netto vantaggio su Romney. In media Perry ha il 26 per cento delle preferenze, contro il 16 per cento detenuto da Romney. Per fare un confronto, un mese prima dell’annuncio
della candidatura di Perry, il 13 agosto, Romney era in cima alle preferenze degli elettori conservatori con il 21 per cento dei consensi, mentre solo il 14 per cento degli intervistati metteva il governatore del Texas al primo posto. Se dal conteggio si escludono la beniamina del Tea Party Sarah Palin e l’ex sindaco di New York, Rudy Giuliani, che ancora non si sono candidati ufficialmente, il vataggio di Perry su Romney si accentua, con il governatore del Texas al 30 per cento e Romney che rincorre, con il 18 per cento delle preferenze.
Ma secondo il New York Times sono almeno tre i motivi per cui, in questa fase, Romney non dovrebbe preoccuparsi troppo. Innanzitutto, in vista dei tre dibattiti repubblicani in calendario a settembre, essere il primo nei sondaggi è un’arma a doppio taglio, poiché su di lui si concentrano le aspettative del pubblico. Inoltre poiché il profilo di Perry, ultraconservatore, contrario all’aborto, al matrimonio tra le coppie omosessuali e vicino al creazionismo, è simile a quello degli altri candidati ulttraconservatori, è possibile che una figura come quella di Romney, più moderato, con esperienze da top manager e che in passato, da governatore del Massachusetts, ha risanato il bilancio dello stato, riesca ad emergere. Infine, la candidatura di Perry non è stata accolta calorosamente dall’elite repubblicana. Lo stesso, spiega il New York Times, vale per Romney, ma in un momento in cui il grado di apprezzamento del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, continua a calare, i repubblicani poterebbero abbandonare le istanze puramente ideologiche a favore di un candidato eleggibile.
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