Washington, 5 mag. (Apcom) – Mai seno, in un’era di nudità
esibite, fece più scandalo di quello di Janet Jackson. La Corte
suprema degli Stati Uniti ha rinviato il caso del seno della
cantante, esibito in diretta al Super Bowl del 2004 per una mossa
maldestra di Justin Timberlake, suo partner sul palco, a una
corte d’appello federale affinché riveda il giudizio emesso meno
di un anno fa.
La Corte Suprema ha infatti annullato la sentenza della corte
federale d’appello della Pennsylvania che il luglio scorso aveva
deciso di cancellare la multa da 550mila dollari imposta dalla
Commissione Federale delle Comunicazioni alla Cbs che aveva
trasmesso lo show dei due cantanti, valutando che l’emittente non
era responsabile del comportamento della cantante. Ma ora il caso
verrà rivisto alla luce della nuova giurisprudenza come quella
che prevede, da fine aprile, che il governo possa perseguire le
emittenti televisive e le radio che trasmetteranno parole
sconvenienti in diretta.
Il caso di Janet Jackson aveva scatenato molto scalpore nel
paese. Durante la finale del Super Bowl, campionato di football
americano di solito seguita da circa 90 milioni di
telespettatori, Justin Timberlake e Janet Jackson stavano
cantando insieme quando il cantante ha afferrato il bustino della
sorella di Michael Jackson strappandone incidentalmente un lembo
e scoprendo il seno della cantante impreziosito da un piercing a
forma di sole sul capezzolo. Dopo questa performance speciale il
nome di Janet Jackson divenne in assoluto il più cliccato sulla
rete.
Cep
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