OLGIATE COMASCO – Cartelloni con le fotografie dei momenti più belli condivisi con Serena e tanti messaggi di saluto e affetto, disposti ai piedi dell’altare.
Così i compagni di classe di Serena Cassisi – 17 anni, frequentava il terzo anno dell’Istituto professionale Gaetano Pessina, alla sede staccata di Appiano – le hanno detto addio nel giorno dei suoi funerali.
Una sorta di maxi-diario, su cui hanno appeso fotografie e pensieri, per raccontare e ricordare a loro modo Serena e stringersi a lei in un ultimo abbraccio.
Lo stesso con cui l’hanno accolta al suo arrivo in chiesa. I compagni di classe e di scuola, assiepati ai lati del sagrato, hanno aspettato l’arrivo del feretro e poi l’hanno accompagnato in chiesa per la funzione funebre, molto partecipata.
Chiesa gremita; presenti tanti giovani e giovanissimi (compagni di scuola della sorella che frequenta le medie), i suoi insegnanti, molti papà, mamme e nonni, commossi fino alle lacrime di fronte a quella bara drammaticamente mesta, nonostante i colori vivaci dei fiori che l’adornavano.
Un’immensa sofferenza di cui si è fatto interprete il prevosto don Marco Folladori, nel sottolineare il dolore del distacco da: «Una ragazza giovane, buona, piena di vita, di sogni e di speranze come tutte le ragazze della sua età, che un male terribile ha portato via. Sembra il trionfo della morte, invece siamo qui tutti insieme a proclamare la vita. Non è facile e sinceramente mi mancano le parole giuste per farlo. Meglio affidarsi alle parole del Vangelo.
Gesù proclama la vita. Gesù si unisce alla bara, simbolo di morte, e si fa carico delle nostre sofferenze; di quelle di Serena messa così a dura prova dalla malattia e di chi con lei ha condiviso il suo calvario, giorno dopo giorno. Il Signore è più forte della morte, dona la vita, lui che è risorto. Anche Serena si rialzerà in una vita senza dolore, senza sofferenze, senza paure. Dio ci invita a non piangere, lo dice ai suoi genitori, ai suoi familiari, ai suoi amici e compagni di scuola».
r.caimi
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