Finita la grande fuga di Filù La scimmia torna allo zoo

LAVENA PONTE TRESA Il sogno di libertà di Filù è finito. La scimmia, un Cebo cappuccino maschio fuggito da quasi un mese dallo zoo Al Maglio di Magliaso, in Svizzera, a pochi chilometri da Ponte Tresa, è infatti tornato nella sua gabbia.
La scimmietta che ha catalizzato l’attenzione di frontalieri e residenti dell’alto Varesotto, è stata catturata domenica. Si è conclusa così la fuga dell’animale divenuto, in breve tempo, un’autentica star dell’area di confine a ridosso del fiume Tresa dove,

lasciato lo zoo, aveva stabilito la nuova casa. Scegliendo proprio gli alberi a ridosso delle frontiera come nuovo habitat dopo due decenni trascorsi all’interno dello zoo. Fino a quando le temperature non sono scese. Così Filù, complice il freddo, ha dovuto cercarsi un riparo più adatto, trovando in una stalla con cavalli, sempre nell’area del lungo Tresa.
Ed è lì che è stata recuperata. «Negli ultimi giorni prima della cattura – fanno sapere infatti dalla struttura di Magliaso – Filù si trovava in un’area circoscritta e ha potuto essere avvicinato e abituato alla zona da una persona di fiducia. La stessa persona, così, con molta calma e senza alcuna fretta è riuscita ad anestetizzare Filù e riportarlo allo zoo, dove dopo il suo risveglio è ritornato con il resto del branco».
Del resto non c’erano altre soluzioni. Cresciuto in cattività Filù non avrebbe mai potuto adattarsi alla vita all’aria aperta. Anche per via dell’habitat totalmente differente a quello in cui avrebbe dovuto essere. La scimmia Cebo cappuccino è infatti proveniente dalle foreste del Messico, Amazzonia, Colombia e Nicaragua dove vive sugli alberi e non sa nuotare. Caratteristiche che di fatto rendevano incompatibile il suo adattamento nei boschi della frontiera tra Varesotto e Canton Ticino, soprattutto con l’avvicinarsi della stagione fredda. Anche perché, proprio per la ricerca di cibo, Filù non ha mai smesso di avvicinarsi all’uomo.
Sono stati infatti proprio i residenti della zona, tra cui tantissimi frontalieri del Varesotto, a collaborare con i proprietari dello zoo. Grazie a questo aiuto, e alle loro segnalazioni, Filù è stata localizzata quotidianamente, le è stato dato del cibo e si è cercato di attirarla per la cattura andata a buon fine dopo una serie di tentativi conclusi senza esito. «Proprio per questo la direzione dello zoo al Maglio – si legge in una nota – è molto riconoscente e ringrazia di cuore tutti quelli che hanno segnalato la posizione di Filù in queste settimane ed hanno impiegato il loro tempo per accompagnarci e sostenerci nelle ricerche». Chissà se anche Filù pensa la stessa cosa.

b.melazzini

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