Napoli, 12 giu. (TMNews) – Resta ancora un mistero il motivo per il quale Frimpong Richard, il 30enne ghanese arrestato ieri dalla polizia a Castel Volturno (Caserta), abbia ucciso la piccola Mary M. di appena sette anni prima colpendola con un bastone e poi gettandola da un ponte. Nel corso del lungo interrogatorio, l’uomo si è chiuso in un ostinato silenzio, non raccontando agli investigatori il movente all’origine dell’insano gesto. Richard è risultato clandestino con diversi alias e precedenti per danneggiamento, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Utili per risalire all’autore del delitto sono stati anche i racconti forniti da numerosi testimoni che avevano assistito, attoniti, al tragico raptus dell’uomo. I poliziotti hanno rintracciato Richard all’interno della pineta di Castel Volturno, a breve distanza dall’abitazione di Mary in via Dante Alighieri, bloccandolo dopo una breve e violenta colluttazione.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori la bambina si trovava in casa del padre Victor, di nazionalità liberiana, e della sua convivente ghanese Edith, loro affidatari.
Poco prima delle dieci di ieri la tragedia: Richard l’ha raggiunta e aggredita mentre si trovava all’interno del cortile della propria villetta. Dopo averla colpita ripetutamente e violentemente con un bastone provocandole gravi lesioni alla testa, l’ha tramortita e caricata in spalla. Poi, ha percorso alcuni metri e attraversato la strada statale Domiziana, scaraventandola nelle acque sottostanti il ponte che sovrasta il canale dei Regi Lagni sotto gli occhi atterriti di alcuni automobilisti. Soltanto dopo un po’, il corpo senza vita della piccola è stato recuperato nelle acque del canale ad alcune centinaia di metri dal punto nel quale era stato abbandonato.
Nelle fasi concitate del recupero del corpo e della consegna della bambina al personale del 118, un folto gruppo di extracomunitari, molti dei quali connazionali della famiglia della piccola vittima, ha tentato di opporsi al trasferimento della salma anche spintonando i poliziotti che, inutilmente, avevano partecipato alla ricerca della bimba rinvenuta grazie alle ricerche effettuate proprio dagli immigrati. I sanitari non hanno potuto che constatarne la morte mentre sarà l’autopsia a chiarire se Mary fosse già morta quando è stata gettata in acqua e le cause del suo decesso.
Intanto la comunità di africani del litorale domizio è ancora sotto choc. Sono in molti a ritenere che questa tragedia poteva essere evitata dal momento che Richard era già conosciuto a Castel Volturno come una persona molto problematica che non era riuscita a integrarsi nella comunità, una sorta di ‘fantasma’ chiuso nel suo mutismo e afflitto da problemi di natura psichica.
Psc
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